Uno dei grandi temi della stagione 2024 del Ciclismo professionistico è il tentativo di doppietta tra Giro d'Italia e Tour de France di Tadej Pogacar. Il fuoriclasse sloveno, sempre alla ricerca di nuove sfide, proverà a realizzare l'impresa riuscita nella storia solo a sette campioni del passato e che manca da ben 26 anni. Miguel Indurain, uno dei sette ciclisti che fanno parte del club in cui vuole entrare Pogacar, ha messo in guardia lo sloveno, parlando del suo modo di interpretare il ciclismo che non si sposerebbe bene con un'impresa così difficile.

"Sta vincendo tanto, ma potrebbe pagarne il prezzo in seguito", ha commentato Indurain a Cyclingnews.

'A Pogacar piace correre da solista'

Miguel Indurain e Tadej Pogacar rappresentano due modi opposti di vedere ed interpretare il ciclismo. L'ex campione navarro era un calcolatore, un grande interprete delle corse a tappe in cui centellinava le energie senza andare mai a caccia di vittorie di tappa, anzi, lasciando sempre i successi di giornata agli avversari. Al contrario, Pogacar ha riportato alla ribalta un ciclismo più epico e istintivo, fatto di fughe solitarie, scatti e ricerca continua del risultato, tappa dopo tappa.

Indurain ha spiegato che Pogacar ha tutte le carte in regola per vincere sia il Giro che il Tour, ma che questo modo di correre può rappresentare il suo vero punto debole.

"Se vuoi correre entrambi i Grandi Giri, devi stare attento a come gestire le tue energie e anche il supporto della squadra sarà fondamentale. Chiaramente a lui piace correre da solista. Ai miei tempi la stagione era gestita in modo diverso, ma resta comunque una sfida difficile con qualsiasi approccio", ha commentato Indurain.

L'ex campione ha spiegato che, nonostante Pogacar abbia dimostrato ampiamente la sua versatilità e consistenza, questo modo di interpretare il ciclismo potrebbe rivelare alla lunga degli aspetti negativi. "Ora sta vincendo così tanto, ma potrebbe pagarne il prezzo in seguito. Detto questo, oggi ci sono molti più dati sulla potenza erogata, sui watt e così via rispetto ai miei tempi, è molto più facile gestire i propri sforzi", ha analizzato Miguel Indurain.

L'ex campione ha spiegato che, anche con le moderne tecnologie, mantenere la forma dall'inizio del Giro alla fine del Tour resta una sfida molto difficile e che richiederebbe un approccio strategico più guardingo. "Il fatto è che lo stile di corsa di Pogacar non si basa sul fare affidamento sulla sua squadra. Questi sforzi finiscono per essere pagati nel lungo periodo. Lui è fatto così, e non cambierà", ha spiegato Indurain.

Ciclismo, le due doppiette di Indurain

Miguel Indurain è uno dei sette campioni della storia del ciclismo che hanno realizzato l'accoppiata Giro d'Italia-Tour de France nella stessa stagione, riuscendovi per due volte. Gli altri sono Eddy Merckx, Jacques Anquetil, Bernard Hinault, Fausto Coppi, Stephen Roche e Marco Pantani, l'ultimo a riuscirci nel 1998.

Indurain completò la doppietta nel 1992 e nel 1993. Nella prima occasione, al Giro battè Chiappucci e Chioccioli, mentre al Tour precedette lo stesso Chiappucci e Bugno. Nel '93 vinse il Giro davanti a Ugrumov e il solito Chiappucci, mentre al Tour battè Rominger e Jaskula. Poi Indurain tentò la doppietta anche nel 1994, ma al Giro trovò una nuova generazione di campioni e finì dietro a Berzin e Pantani. Al Tour, invece, conquistò la quarta delle sue cinque maglie gialle.