Tra i tanti ex corridori che in occasione del Tour de France vengono ingaggiati come opinionisti c'è anche una delle figure più controverse e discusse della storia del ciclismo, Bjarne Riis. Il danese, vincitore del Tour '96 e poi squalificato per doping, sta scrivendo quotidianamente sul giornale BT. Al di là della particolarità del suo passato, l'ex corridore e manager sta dando anche delle interpretazioni ed analisi interessanti sulla corsa e sugli episodi più importanti nella caccia alla maglia gialla. Tra le tappe del Massiccio Centrale e il weekend sui Pirenei, Riis ha spiegato di ritenere la UAE di Pogacar non all'altezza della Visma di Vingegaard su un tema delicato del Ciclismo attuale come quello dell'alimentazione, ed ha dato una sua lettura sul calo avuto dalla maglia gialla nella frazione di Le Lorian.
"Probabilmente è stato dovuto ad una scarica di adrenalina" ha scritto l'ex manager di CSC e Saxo Bank.
Riis: 'Non vogliamo vedere Vingegaard rassegnato'
Nella tappa di mercoledì 10 luglio a Le Lorian, attraverso le montagne del Massiccio Centrale, Pogacar ha attaccato a trenta chilometri dall'arrivo, ma ha avuto poi una flessione nel suo rendimento ed è stato ripreso e battuto allo sprint da Vingegaard. Secondo Riis, la maglia gialla ha pagato gli errori della sua squadra nella gestione dell'alimentazione, cogliendo però anche un particolare interessante.
"Il punto debole di Pogacar e della UAE Emirates è che non sono abbastanza esperti nei piccoli dettagli dell'alimentazione. La Visma è un passo avanti su questo.
Sul calo di Le Lorian in realtà ho una teoria. Senza nulla togliere alla prestazione di Vingegaard, la situazione è cambiata perchè a Pogacar si è spenta la luce. Nella discesa dopo il Puy Mary, Pogacar ha rischiato di scivolare. Penso che lì abbia ricevuto una scarica di adrenalina. Quando succedono cose del genere bruci improvvisamente una grande quantità di zuccheri" ha spiegato Riis.
Sulla salita successiva, lo sloveno si è effettivamente trovato in difficoltà, dando valore alla tesi dell'ex corridore danese.
Riis ha poi mostrato grande apprezzamento per la capacità di reazione di Jonas Vingegaard dopo la doppia sconfitta nelle tappe pirenaiche, quella di sabato a Pla d'Adet e quella domenicale a Plateau de Beille.
Nonostante il ritardo di tre minuti in classifica generale, il danese ha dichiarato di voler ancora combattere e provare a vincere questo Tour de France nell'ultima settimana di corsa.
"Questo è un buon auspicio per la corsa, probabilmente vorrà attaccare e sarà bello da vedere. È così che lo vogliamo vedere adesso, non rassegnato. È edificante che dopo queste due giornate negative continui a dire che non ha nulla da perdere" ha commentato Riis.
Ciclismo, la carriera di Riis
Bjarne Riis ha corso nel ciclismo professionistico dal 1986 al 2000. Nella prima parte di carriera non ha ottenuto risultati di alto livello. Solo nel '93, alla soglia dei trent'anni, ha fatto un salto di qualità trasformandosi in corridore da grandi corse a tappe.
In quella stagione ha ottenuto il primo piazzamento in un grande giro, classificandosi quinto al Tour de France, per poi salire sul podio, terzo, nel 1995.
Nel 1996, nel Tour in cui Indurain andava a caccia della sesta vittoria da record, Riis si impose a sorpresa davanti all'astro nascente e compagno di squadra Jan Ullrich. Dopo aver chiuso la carriera da corridore è stato Direttore sportivo e Team manager della CSC, poi divenuta Saxo Bank e Tinkoff. Nel 2007 ha ammesso di aver fatto ricorso al doping durante gli anni d'oro della carriera, e il suo nome è rimasto come emblema di quella controversa era del ciclismo professionistico.