Il Massiccio Centrale ha infiammato oggi il Tour de France con una tappa pirotecnica e di altissimi contenuti tecnici ed emotivi. Tadej Pogacar ha cercato di approfittare di questo terreno con salite corte ed esplosive attaccando a trenta chilometri dall'arrivo. Dopo ver inizialmente staccato tutti, lo sloveno è però stato raggiunto dal grande rivale Jonas Vingegaard, che nella penultima salita della corsa ha impresso un ritmo eccezionale. I due hanno regalato una nuova pagina entusiasmante del loro confronto diretto, finchè sul traguardo Vingegaard è riuscito a vincere la tappa allo sprint, ribaltando le previsioni e dando un'inerzia diversa al Tour.

Evenepoel ha sofferto molto ma ha limitato i danni, mentre Roglic è incappato in una caduta nel finale che gli ha fatto perdere terreno prezioso. Vingegaard non ha potuto nascondere la sua emozione al termine della corsa ed ha raccontato di aver pensato di non poter più raggiungere Pogacar dopo il suo attacco.

Vingegaard: 'Vincere significa molto'

Per Jonas Vingegaard questa è una vittoria del tutto speciale, non solo perchè potrebbe rivelarsi un punto chiave per cambiare a suo favore l'inerzia del Tour de France, ma per tutto il percorso di ripresa dopo l'incidente di inizio aprile alla Volta Paesi Baschi.

"E' molto emozionante per me, per quello che ho passato negli ultimi mesi, non ce l'avrei fatta senza la mia famiglia. Vincere questa tappa significa molto" ha dichiarato un commosso Vingegaard, che poi ha parlato della corsa e dell'altalena di emozioni che ha vissuto.

"Non sono riuscito a seguire l'attacco di Pogacar, è stato molto violento.

In realtà non pensavo di poterlo riprendere, ma ho continuato a combattere. L'ho ripreso, poi ci siamo dati i cambi e sono rimasto sorpreso di aver vinto allo sprint. Tre mesi fa non avrei mai pensato di poter essere qui e vincere una tappa" ha continuato Vingegaard.

Pogacar prova sul Puy Mary

L'undicesima tappa del Tour de France ha portato il gruppo su e giù per il Massiccio Centrale, proponendo nel finale una sequenza di quattro salite non particolarmente lunghe, ma senza respiro.

La corsa è stata velocissima, con tanti scatti che si sono susseguiti nelle fasi iniziali, finchè non si è formata al comando una fuga comprendente tra gli altri anche Carapaz, Healy e Lazkano.

La UAE ha però tenuto in pugno la situazione, non permettendo alla fuga di guadagnare troppo spazio e chiarendo le intenzioni della maglia gialla. Già sul Puy Mary, a più di trenta chilometri dall'arrivo, la corsa ha avuto la sua svolta decisiva. La fuga è stata annullata e la UAE ha intensificato l'azione con il ritmo indiavolato di Adam Yates. La selezione è stata nettissima, finchè nell'ultimo tratto di scalata Pogacar ha deciso di attaccare. Vingegaard, Roglic e Evenepoel hanno pagato il cambio di ritmo violento della maglia gialla, ma poi il danese ha preso un ottimo passo scollinando a pochi secondi dal battistrada.

In discesa Vingegaard è stato raggiunto da Roglic, mentre Evenepoel ha evidenziato i soliti limiti e si è visto riprendere dal gruppetto con Rodriguez, Yates, Almeida e Ciccone. Gli inseguitori di Pogacar si sono ricompattati in vista della salita al Col de Pertus, ma qui la corsa ha preso una piega diversa. Pogacar ha accusato una piccola flessione ed ha perso la sua sicurezza, mentre Vingegaard è salito fortissimo, staccando anche Roglic e Evenepoel. Metro dopo metro, il danese ha rimontato la maglia gialla infiammando una scalata entusiasmante fino al ricongiungimento.

L'ultima salita si è rivelata troppo facile per cambiare la situazione. Pogacar e Vingegaard sono così saliti insieme, con una trentina di secondi di vantaggio sulla coppia Roglic - Evenepoel, e sono poi andati a giocarsi la tappa con lo sloveno sicuro favorito.

Il finale ha però riservato un colpo di scena, con Pogacar che non è riuscito a sprintare con la consueta esplosività, mentre Vingegaard si è dimostrato più brillante ed è andato a vincere.

Evenepoel, un po' in difficoltà ma molto combattivo, ha limitato il passivo a 25'', mentre Roglic è incappato in una caduta che gli è costata un ritardo di 55''. Più indietro Ciccone ha battuto allo sprint Almeida, Yates, Landa e Rodriguez, mentre Ayuso è sprofondato ad oltre quattro minuti. In classifica Pogacar ha 1'06'' su Evenepoel e 1'14'' su Vingegaard.