Il Ciclismo italiano ha archiviato le Olimpiadi di Parigi 2024 con un bilancio di quattro medaglie, tre dalla pista e una dalla strada, ma anche con una prova mediocre in una delle gare simbolo, ossia quella maschile in linea. Di ritorno dalla Francia, il presidente della Federciclismo Cordiano Dagnoni, si è detto molto soddisfatto dei risultati raccolti, che hanno segnato una crescita rispetto al recente passato. Dagnoni ha voluto replicare a chi considera il ciclismo italiano in crisi. "Le Olimpiadi hanno dimostrato che il nostro ciclismo è sano e in salute", ha dichiarato il presidente.

Dagnoni: 'Il bilancio è sotto gli occhi di tutti'

I risultati del ciclismo azzurro nelle Olimpiadi di Parigi 2024 hanno confermato la qualità del settore della pista, che nonostante la carenza di infrastrutture continua a mantenersi ad altissimi livelli, e le difficoltà della strada maschile, aggrappata solo alle cronometro di Ganna. Il bilancio complessivo è stato superiore a quello di Tokyo 2021, quattro medaglie contro le tre dell'edizione giapponese, e con altri risultati interessanti, come il quarto posto di Braidot nella mountain bike e la prima, storica qualificazione nel settore della velocità femminile su pista.

Il presidente Dagnoni ha rivendicato i risultati ottenuti a Parigi e il lavoro svolto negli ultimi tre anni dalla Federciclismo.

"Il ciclismo italiano, a dispetto di quanto raccontato spesso e facilmente, è sano e in salute. Questa Olimpiade l'ha dimostrato ampiamente", ha dichiarato il numero uno della Federciclismo in un comunicato ufficiale. "Il bilancio di questa Olimpiade per il ciclismo italiano è estremamente positivo e sotto gli occhi di tutti", ricordando che l'argento di Ganna è il primo della storia per l'Italia nella prova a cronometro olimpica.

Dagnoni ha poi ringraziato i Ct, gli atleti, i tecnici del gruppo performance e tutto lo staff che ha composto la spedizione azzurra, con medici, meccanici e massaggiatori. "Tutti si sono impegnati in un lungo e duro lavoro per raggiungere questi risultati", ha commentato Dagnoni.

Le quattro medaglie del ciclismo azzurro

Le Olimpiadi di Parigi 2024 si sono concluse con quattro medaglie per il ciclismo azzurro.

La prima è stata conquistata da Filippo Ganna nella prova a cronometro. Il corridore piemontese è arrivato secondo, alle spalle di Remco Evenepoel e davanti a Wout van Aert. Le altre medaglie sono arrivate dal ciclismo su pista. Nel velodromo le speranze maggiori erano risposte nei quartetti dell'inseguimento a squadre. Gli uomini sono arrivati a Parigi da campioni in carica, ma hanno trovato un'Australia che ha girato a tempi da record del mondo e una Gran Bretagna tornata ai vertici. Ganna e compagni sono riusciti a conquistare la medaglia di bronzo, mentre le donne sono finite al quarto posto.

Le soddisfazioni più grandi sono arrivate, un po' a sorpresa, dalle madison, in cui Vittoria Guazzini e Chiara Consonni hanno vinto la medaglia d'oro, e Elia Viviani con Simone Consonni l'argento.

L'errore della Federciclismo

Nel suo comunicato, la Federciclismo ha sottolineato come questo bilancio sia il migliore dai tempi di Atlanta 1996, sostenendo che però in quella edizione il programma della pista comprendeva più prove. In realtà è il contrario. A Parigi 2024 il programma della pista è stato di dodici prove, sei maschili e altrettante femminili: inseguimento a squadre, velocità individuale e a squadre, keirin, omnium e madison.

Ad Atlanta non esisteva la parità di genere. Le donne in pista gareggiarono solo nell'inseguimento e nella velocità individuali e nella corsa a punti. Gli uomini nell'inseguimento individuale e a squadre, nella velocità, nel km da fermo e nella corsa punti. In totale ad Atlanta si disputarono otto gare in pista contro le dodici di Parigi 2024.