Il rifiuto di Liberty Media al progetto di Michael Andretti di portare una nuova scuderia in Formula 1 è diventato oggetto di indagine da parte del Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti. I giudici starebbero cercando di capire se la società proprietaria del Circus abbia o meno violato le leggi antitrust. La notizia è stata confermata direttamente dall'amministratore delegato di Liberty Media, Greg Maffei, durante una recente conferenza stampa incentrata sugli ultimi introiti trimestrali.

Maffei, dinanzi agli analisti di Wall Street, ha anche aggiunto come Liberty Media abbia già annunciato al Dipartimento di giustizia statunitense la propria volontà di collaborare pienamente all'indagine, mettendosi eventualmente a disposizione anche per "qualsiasi richiesta di informazioni correlata".

I fatti risalgono al gennaio del 2024, quando dalla società americana che gestisce la Formula 1 era arrivato il "no" alla richiesta di Andretti di entrare nella classe regina del motorsport con una scuderia del tutto nuova, che sarebbe andata ad aggiungersi alle dieci già esistenti. Il dubbio è che questo rifiuto possa essere arrivato dopo una serie di pressioni da parte dei team già in griglia, contrari all'inserimento di un'altra squadra nel Paddock. Per questo motivo, i giudici statunitensi stanno cercando di capire se c'è stata o meno una violazione delle norme relative all'antitrust.

Le motivazioni di Liberty Media al rifiuto ad Andretti

Quando, nel gennaio del 2024, Liberty Media ha chiuso le porte all'eventualità di aggiungere una undicesima scuderia (quella di Andretti, legata al marchio Cadillac di General Motors) alla Formula 1, ha motivato la sua decisione parlando di un progetto che, nel breve termine, non avrebbe garantito un valore aggiuntivo allo sport (in altre parole, non sarebbe stato subito competitivo).

In questa circostanza, Andretti non ha esitato nel dirsi "devastato" dal suddetto rifiuto, ritenendo anche offensive nei suoi confronti le parole utilizzate dal Formula One Group.

La presa di posizione di Liberty Media è arrivata anche al governo degli Stati Uniti, dove sei senatori (capitanati dal repubblicano Jim Jordan) hanno chiesto l'intervento del Dipartimento di giustizia affinché facesse chiarezza sui reali motivi che si nasconderebbero dietro lo stop alla nuova scuderia di Andretti.

Una volta partita l'indagine, questa si sarebbe soffermata sull'ipotesi di violazione delle leggi antitrust da parte della società che gestisce la Formula 1 che, rigettando il progetto Andretti, avrebbe puntato sugli interessi delle altre scuderie del mondiale.

Sembra che Liberty Media sia andata incontro alle perplessità delle altre scuderie.

Queste, di fronte all'ipotesi dell'aggiunta del team di Andretti, avrebbero reagito negativamente, sostenendo che si sarebbe rischiata un'eccessiva pressione economica. Inoltre ci sarebbero stati problemi pratici, con le difficoltà, in alcuni circuiti della Formula 1, di ospitare un altro box per una scuderia del tutto nuova.

Infine, l'eventuale inserimento delle vetture di Andretti avrebbe rischiato di far scemare l'interesse di altri grandi marchi dell'automobilismo a un ingresso in Formula 1 nelle prossime stagioni.

Maffei: 'Riteniamo che la nostra decisione sia stata conforme a tutte le leggi antitrust'

Maffei, durante l'incontro con la stampa nel quale ha annunciato l'indagine aperta dal Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti su Liberty Media, ha chiarito la posizione dell'azienda.

Ha affermato che la decisione presa dalla Formula 1 di bloccare il progetto di Andretti sia stata presa in conformità con le leggi antitrust americane. Inoltre ha chiarito che non vi è alcuna preclusione a un ampliamento dei partecipanti al mondiale di F1, ma nonostante ciò: "Esiste una metodologia di espansione che richiede l'approvazione della Fia e della F1 ed entrambi i gruppi devono trovare i criteri soddisfacenti".

Con queste affermazioni, Maffei ha voluto sottolineare che Liberty Media è disponibile: "Alla presentazione di domande da parte di nuovi concorrenti". L'approvazione, però, può avvenire soltanto: "Se i requisiti sono soddisfatti".