Fuga doveva essere e fuga è stata nella decima tappa della Vuelta Espana. Dopo il giorno di riposo, la corsa è ripartita dalla Galizia affrontando un percorso collinare che ha ispirato un attacco a cinque. Tra i fuggitivi si è inserito con caparbietà anche Wout van Aert, che poi ha disposto a piacimento dei compagni d'avventura ed ha completato il tris di vittorie sul traguardo di Baiona. Van Aert ha raccontato di aver avuto un momento difficile a inizio tappa, ma di aver insistito ugualmente per portare a compimento il suo piano. La classifica generale non è cambiata con Ben O'Connor che ha superato indenne anche questa giornata con il suo cospicuo vantaggio.

Il ciclismo italiano deve però registrare il ritiro di un altro dei suoi protagonisti più attesi. Dopo Antonio Tiberi, anche Giulio Ciccone ha abbandonato la corsa.

Van Aert: 'Volevo davvero andare in fuga'

Nel dopo tappa, Wout van Aert si è potuto godere l'abbraccio della famiglia, arrivata a sostenerlo sulle strade della Vuelta e poi ha parlato nella consueta intervista al vincitore. "Non capita spesso di vincere quando vengono a trovarmi, ma questo rende tutto ancora più speciale" ha dichiarato il belga della Visma, che poi ha raccontato come l'inizio della corsa sia stato particolarmente intenso e difficile.

Van Aert aveva segnato questa tappa tra quelle più adatte a lui. "Volevo davvero andare in fuga oggi. Sulla prima salita però ho avuto dei momenti difficili e ho pensato di arrendermi" ha detto.

"Poco prima dello scollinamento ho fatto un altro tentativo, ma ci sono voluti cinquanta chilometri per avere un vantaggio interessante" ha aggiunto van Aert che, tappa dopo tappa, sta ritrovando sempre di più il suo miglior livello.

"Ad essere sincero, penso che quella parte iniziale così dura abbia giocato a mio favore. Per questo gli scalatori più forti del gruppo non avevano le gambe fresche nel finale della salita, il che mi ha permesso di scattare" ha commentato.

Tris di van Aert, O'Connor ancora in maglia rossa

La decima tappa della Vuelta Espana ha proposto un percorso di 160 km con quattro Gpm, uno all'inizio e tre in successione negli ultimi 60 chilometri.

La giornata si preannunciava favorevole a una fuga da lontano e così nelle fasi iniziali si sono susseguiti gli scatti. Dopo un'ora di battaglia a forte andatura, con diversi tentativi annullati, si è finalmente delineato un quintetto che è riuscito a sfuggire al gruppo. A comporlo Wout van Aert, che ha cercato con particolare insistenza di sganciarsi all'attacco, insieme a Marc Soler, Quentin Pacher, William Junior Lecerf e Juri Hollmann.

Il gruppo ha rallentato e la Decathlon di O'Connor ha preso la testa lasciando spazio ai cinque attaccanti. La tappa si è così assestata nella fase centrale, finchè, prima dell'ultima salita, van Aert è partito nuovamente all'attacco per non rischiare di essere messo in mezzo dai compagni d'avventura.

Alla progressione del campione belga ha saputo replicare solo Pacher, che ha collaborato capendo di poter segnare in ogni caso un risultato importante. I due hanno superato insieme l'ultima salita di prima categoria, Alto de Mougas, e uno strappo sulla spettacolare costa galiziana, ormai in vista dell'arrivo di Baiona. Nel finale Pacher non ha potuto opporsi allo strapotere di van Aert, che con poche pedalate lo ha lasciato sul posto, andando a vincere la sua terza tappa personale. Pacher ha concluso questa giornata da protagonista con un bel secondo posto, mentre Soler ha vinto la volata degli inseguitori.

In gruppo la situazione si è animata solo sull'ultima salita, quando la EF ha brevemente preso il comando delle operazioni per saggiare le forze degli avversari di Carapaz.

O'Connor, Roglic e gli altri uomini di classifica hanno però risposto bene e la situazione è ben presto tornata alla calma. La classifica generale è così rimasta invariata. O'Connor ha conservato la maglia rossa con 3'53'' su Roglic e 4'32'' su Carapaz. Da segnalare il ritiro di Giulio Ciccone. Dolorante a un ginocchio dopo la caduta di qualche giorno fa, provocata da un capriolo entrato improvvisamente in mezzo al gruppo, il corridore abruzzese è stato costretto ad abbandonare.