La Brugge De Panne, classica del calendario World Tour di ciclismo che si è corsa ieri, mercoledì 26 marzo, ha lasciato dietro di sé una scia di polemiche per quanto avvenuto nel finale di corsa. Il percorso non presentava nessuna difficoltà altimetrica e si preannunciava ideale per una volata di gruppo tra Tim Merlier, Jonathan Milan, Olav Kooj, Jasper Philipsen e tanti altri big dello sprint presenti alla corsa. Negli ultimi dieci chilometri, il gruppo è stato falcidiato da una brutale serie di cadute, avvenute per la lotta per mantenere le posizioni di testa, ma anche per alcuni passaggi pericolosi con strettoie e curve.

In questo finale convulso, in cui è poi spuntato vincitore a sorpresa Juan Sebastian Molano, sono avvenuti diversi contatti pericolosi e al limite, forse oltre il regolamento.

La giuria ha così deciso di sanzionare con un cartellino giallo Jonathan Milan e Alexander Kristoff, rei di una serie di colpi proibiti. Milan ha però mantenuto il suo secondo posto ottenuto sul traguardo, una decisione che ha provocato non poche polemiche. Mentre molti opinionisti e addetti ai lavori hanno considerato troppo lieve la pena inflitta a Milan, il belga Tom Boonen si è schierato in difesa del corridore italiano. "Quello che fa è essere chiaro" ha commentato l'ex campione belga.

'È più sicuro abbassare la testa che tirare pugni'

Il convulso finale della Brugge De Panne, i tanti incidenti e le sanzioni a Milan e Kristoff, sono stati l'argomento principale del Wielerclub Wattage, il programma dedicato al Ciclismo della tv belga Sporza.

L'ex corridore Jan Bakelants si è mostrato particolarmente severo nei confronti di Jonathan Milan sostenendo che una una squalifica sarebbe stata più congrua rispetto a un semplice cartellino giallo.

Tom Boonen ha invece difeso Milan, sostenendo che la sua manovra sia stata un avvertimento a Kristoff per evitare ulteriori guai.

Dalle immagini tv si nota come sia il norvegese a cercare per primo il contatto con l'italiano, assestando tre colpi con il caschetto per cercare di spostarlo. Milan reagisce poi con un colpo molto energico, che per fortuna non sbilancia così tanto Kristoff da farlo cadere e generare un ulteriore incidente.

"È molto più sicuro abbassare la testa e sorreggersi che iniziare a tirare pugni con le braccia. Perché in quest'ultimo caso si perde l'equilibrio. Quello che fa Milan è essere chiaro. L'incertezza porta alle cadute" ha commentato Tom Boonen. "Se Milan e Kristoff fossero stati appoggiati l'uno all'altro e nessuno dei due avesse saputo se lasciar passare l'altro, uno dei due avrebbe dovuto frenare.

Di conseguenza, sarebbero finiti in un mucchio" ha continuato l'ex campione del mondo di ciclismo.

'Correre contro i piccoli velocisti era molto pericoloso'

Tom Boonen ha raccontato anche di aver dovuto ricorrere occasionalmente a dei colpi con la testa durante la sua carriera quando si è trovato di fianco a velocisti di stazza molto più minuta della sua. "A volte non puoi proprio farne a meno" ha raccontato Boonen.

"Piccoli velocisti come Cavendish, McEwen e Freire erano tutti sotto alle mie braccia negli sprint. Questo mi faceva perdere l'equilibrio. Con velocisti più grandi come Petacchi e Cipollini non ho avuto questo problema. Con loro pedalavo spalla a spalla e riuscivo a mantenere l'equilibrio in quel modo.

Ma correre contro quei piccoli velocisti era terribilmente pericoloso" ha ricordato Boonen.

Il paragone, tuttavia, non sembra adeguato a questo episodio, visto che sia Milan che Kristoff sono velocisti dotati di una stazza e prestanza fisica molto importante.