A quasi vent'anni dalla burrascosa fine della carriera, avvenuta a causa del coinvolgimento nell'Operacion Puerto, e dopo essere uscito da un abisso di dipendenze, Jan Ullrich è tornato a occuparsi di ciclismo. L'ex campione, vincitore di un Tour de France, una Vuelta Espana e un oro olimpico, ha lanciato un podcast, "Ulle & Rick", in cui commenta le corse insieme a Rick Zabel e ospita altri ex corridori. Nell'ultima puntata del podcast, Ullrich ha fatto un interessante confronto tra il ciclismo dei suoi tempi e quello di oggi. Il 52enne tedesco ha notato come l'evoluzione abbia portato ad alzare enormemente il livello generale, non solo di chi lotta per vincere le corse, ma soprattutto delle squadre minori e dei corridori deputati ad aiutare i leader.
"I gregari oggi sono delle potenze che vanno a più di cinquanta all'ora, è bello da vedere, ma per me è troppo" ha commentato Ullrich.
'Noi passavamo pro a 24 anni'
Nel suo podcast Ulle & Rick, Jan Ullrich ha spiegato che negli anni novanta gli allenamenti del ciclismo erano completamente diversi, puntando molto sulla quantità. "Prima facevamo le cose senza pensarci. Aggiungevamo chilometri agli allenamenti per il gusto di aggiungerli, ed era un errore" ha raccontato il vincitore del Tour '97.
Ullrich ha notato che anche il passaggio dei giovani corridori al ciclismo professionistico segue delle tempistiche molto diverse. "Ai miei tempi, potevamo passare al livello professionistico a 24 anni; oggi è troppo tardi.
È cambiato tutto" ha commentato il tedesco.
Jan Ullrich ha raccontato di essere rimasto stupito anche dall'approccio così esuberante che hanno i corridori di oggi, e soprattutto Tadej Pogáčar. L'ex corridore ha portato l'esempio della prima tappa del Critérium del Delfinato, in cui Pogáčar e Vingegaard si sono giocati la vittoria allo sprint, nonostante un percorso tutt'altro che montagnoso. "Non riuscivo a crederci, è stato affascinante, Pogáčar mi ha sorpreso con quella vittoria in volata. Non l'avrei mai pensato. Pantani o io non avremmo mai optato per lo sprint, non l'ho mai provato, non avevamo la velocità necessaria" ha dichiarato Jan Ullrich.
'Oggi tutte le squadre spingono forte'
L'ex corridore tedesco ha infine analizzato le dinamiche di corsa del ciclismo attuale, spiegando che l'innalzamento del livello ha coinvolto anche le squadre minori e i gregari, portando a corse molto più veloci e con più squadre coinvolte.
"Noi non avevamo quella velocità. Oggi tutte le squadre spingono forte, anche lontano dal traguardo" ha commentato Jan Ullrich. "Ai nostri tempi, c'erano solo alcune squadre interessate. I gregari di oggi sono delle potenze che vanno a più di cinquanta all'ora. È bello da vedere, ma è troppo per me" ha concluso Ullrich.