In un'intervista a Ride Magazine, il team manager della UAE Emirates Mauro Gianetti ha raccontato come ha conosciuto Tadej Pogačar agli albori della sua carriera. Il manager svizzero ha ricordato che il giovane Pogačar era uno dei talenti seguiti da Joxean Matxin Fernandez, DS e talent scout della UAE. Nel 2018, subito dopo la vittoria del Tour de l'Avenir, Pogačar e Gianetti si incontrarono nel quartier generale della UAE. Il ragazzo sloveno firmò il suo primo contratto nel ciclismo pro e Gianetti si rese subito conto di avere di fronte un corridore speciale.

"Quell'incontro mi ha ricordato quello che avevo avuto con Roger Federer alle Olimpiadi di Sidney del 2000" ha raccontato il manager svizzero.

'Si percepiva che Federer aveva qualcosa di speciale'

Mauro Gianetti ha accostato Tadej Pogačar a un'altra leggenda dello sport mondiale, il campione di tennis Roger Federer. Gianetti conobbe Federer alle Olimpiadi di Sidney del 2000, in cui entrambi facevano parte della spedizione svizzera. Il ciclista era ormai nella parte finale della carriera, mentre il tennista era un 18enne di belle speranze che da lì a poco avrebbe cambiato la storia del suo sport.

"Pogačar mi ha ricordato subito il mio primo incontro con il tennista Roger Federer alle Olimpiadi di Sydney" ha raccontato il manager della UAE Emirates.

"Eravamo entrambi nella nazionale svizzera. Federer aveva 18 anni ed era numero 34 del ranking mondiale all'epoca. Quando gli parlavo, si percepiva che aveva qualcosa di speciale. Ero già convinto che potesse diventare il numero uno del mondo. Ho avuto la stessa sensazione con Tadej. Avevo la sensazione che anche lui avesse qualcosa di speciale" ha dichiarato Gianetti.

'Pogačar aveva fiducia di diventare un campione, ma senza essere arrogante'

In quello stesso periodo, la UAE stava osservando molti dei giovani più forti della categoria under 23, come McNulty, Bjerg e Almeida, ma Gianetti si rese presto conto di avere a che fare con un corridore speciale con Pogačar. "Si notavano subito il suo carisma e la sua mentalità aperta, aveva voglia di imparare il più possibile" ha raccontato il manager della UAE.

"Aveva solo 19 anni, ma sapeva esattamente cosa voleva. Abbiamo firmato il primo contratto con lui lì" ha continuato Mauro Gianetti, descrivendo il giovane Pogačar come molto più maturo degli altri corridori della sua generazione. .

"Era molto più calmo, non aveva bisogno di molte parole" ha raccontato il manager svizzero. "Ascoltava attentamente e capiva subito il quadro generale. Chiedeva cosa dovesse fare per migliorare. Come dovesse affrontare le cose. Sì, ho subito notato che era un ragazzo speciale. Si percepiva una sorta di energia. Aveva fiducia di poter diventare un campione, ma senza essere arrogante" ha ricordato Gianetti.

Il manager della UAE ha spiegato di aver visto degli ampi margini di miglioramento nel giovane Pogacar.

"Era un po' grasso, pesava almeno quattro chili in più di adesso" ha raccontato Mauro Gianetti. "Nonostante questo, sulle lunghe salite batteva i migliori scalatori della sua età. Avevamo delle aspettative, ovviamente, ma a quel tempo non avrei mai potuto immaginare che Tadej sarebbe diventato il campione che è ora. Nessuno se lo aspettava" ha concluso Gianetti.