I campionati italiani di ciclismo, che si sono tenuti in Friuli lo scorso 29 giugno, hanno regalato una storia del tutto speciale. A conquistare la maglia tricolore, tra corridori delle squadre World Tour e Professional, è stato un 26enne di una formazione dilettantistica, Filippo Conca, rimasto senza squadra dopo quattro stagioni da professionista. Grazie a questa inaspettata ed eclatante vittoria, Conca potrebbe presto tornare a correre nel World Tour, ma ha soprattutto acceso un dibattito sullo stato del ciclismo italiano. Il corridore lecchese ha raccontato di essere stato rifiutato da tutte le squadre con cui aveva parlato lo scorso inverno, dopo il mancato rinnovo con la Q36.5, nonostante la sua disponibilità a correre anche gratis.
'Nel ciclismo contano solo i punti'
La vittoria tricolore di Filippo Conca e la prestazione della sua squadra dilettantistica, lo Swatt Club, hanno destato particolare curiosità nel mondo del ciclismo, costringendo anche a porsi delle domande e fare delle riflessioni. Nella prova in linea di Gorizia, lo Swatt Club ha surclassato le squadre World Tour e Professional con una prova d'insieme da applausi, portando Conca alla vittoria, ma lanciando tra i protagonisti anche Gaffuri, Pettiti, Carollo e Ginestra.
La squadra è nata per offrire un'opportunità a quei corridori rimasti senza squadra e senza sbocchi verso il ciclismo pro. Una delle particolarità del progetto è quella di tesserare solo ragazzi over 23, un chiaro segnale a questo ciclismo perennemente alla ricerca di nuovi fenomeni e pronto a bruciare quei corridori che dopo una o due stagioni non abbiano ancora ottenuto risultati importanti.
In un'intervista a Men's Health, Filippo Conca ha raccontato quanto sia stata surreale la sua uscita di scena dal ciclismo dei grandi, dopo due stagioni nel World Tour con la Lotto e altre due nella categoria Professional con la Q36.5.
"Mi offrivo a zero euro, e parliamo di squadre dove probabilmente sarei stato anche il corridore più competitivo. Eppure non riuscivo a trovare nessuno disposto a prendermi. A quel punto mi sono detto: ‘Cosa continuo a fare in questo ambiente? C’è qualcosa che non funziona'", ha raccontato il neo-campione d'Italia.
Secondo il corridore lecchese, il problema è che le squadre sono ossessionate dai punti e dai risultati, che un corridore impiegato essenzialmente come gregario non può portare in dote.
"Conta solo il risultato: punti, punti, punti e ancora punti. E così si tralasciano aspetti ben più importanti per capire se uno sa davvero correre in bici o meno", si è sfogato Conca.
Possibile rientro con la Jayco
Filippo Conca non ha ancora potuto sfoggiare in corsa la sua maglia tricolore di Campione d'Italia. Lo Swatt Club è una squadra élite che può partecipare solo a gare non professionistiche.
Il 26enne lecchese potrebbe però tornare presto in gruppo e avere la gioia di vestire la maglia conquistata a Gorizia. Il corridore ha confermato di aver ricevuto una proposta da parte di una squadra e di confidare in una veloce chiusura della trattativa. Secondo La Gazzetta dello Sport, questa squadra sarebbe la Jayco AlUla, team australiano del World Tour.