Nel giorno in cui in città è in corso una importante manifestazione sul caso Ilva, il taranto torna in campo allo Iacovone per una sfida cruciale in chiave salvezza in questa Lega Pro. C'è infatti da vendicare il pesantissimo 3-1 subito all'andata e che costò la panchina a mister Aldo Papagni. Dopo le prestazioni positive con Foggia e Catania e la sorprendente presenza in settimana di Manuel Neuer, il Taranto deve quindi continuare la serie positiva, e migliorare il rendimento soprattutto in casa, dove sono arrivati meno punti rispetto quanti ce ne si potesse aspettare (solo 3 vittorie interne ad oggi, ndr) ma per farlo, il tecnico rossoblù dovrà fare a meno di capitan Pambianchi, squalificato e di Maiorano e Gaudalupi, ancora acciaccati dopo il match di sabato a Catania.

Sarà quindi 4-3-3 con Di Nicola largo a sinistra, Nigro che riprende un posto da titolare in mediana e Magnaghi che viene ancora preferito a Cobelli.

Sfida salvezza

Posta in palio altissima ed i primi minuti di gara stanno a dimostrarlo; al 2' su corner di Lo Sicco, Stendardo colpisce il palo. Capovolgimento di fronte ed ospiti pericolosissimi con Cunzi che guadagna un angolo sui cui sviluppi Gomez per poco non trova il bersaglio. Il Taranto fatica, il Catanzaro sembra aver maggiormente il pallino del gioco in mano, anche se i rossoblù per ben quattro volte reclamando il calcio di rigore, prima per un intervento su Lo Sicco, poi per un tocco di mano su cross di Lo Sicco ed infine due volte su Viola, in particolar modo al 25', quando su un lungo rinvio di Maurantonio, Magnaghi spizza e l'ex Foggia si invola in campo aperto dove incrocia De Lucia in uscita, per il signor Cudini non c'è nulla.

Al 34' ci prova Magnaghi, botta da fuori che chiama al volo l'ex portiere del Taranto e di nuovo sul capovolgimento di fronte, lo scatenato Cunzi chiama alla difficile deviazione Maurantonio. Nella ripresa Ciullo azzecca la mossa; fuori Paolucci, dentro Potenza ed il numero 7 lo ripaga subito; azione travolgente sulla sinistra, palla dentro per Magnaghi che si gira e fulmina De Lucia, 1-0.

Il gol fa riversare gli ospiti in avanti e, così come a Catania, il Taranto si arrocca alla difesa dei propri 16 metri, con un monumentale Mariano Stendardo, autore dell'ennesima grande prova. Ciullo si dimostra uomo pratico, vuole i tre punti e continuare l'imbattibilità e così nel finale vara addirittura il 5-4-1 con Magri al posto di Viola.

L'intento riesce ed il Taranto ottiene il terzo risultato utile consecutivo, si scrolla di dosso il Catanzaro, lasciandolo a quattro lunghezze e sotto la nuova gestione non ha ancora subito gol in campionato.

Tabellino

TARANTO (4-3-3): Maurantonio 6.5; De Giorgi 6, Altobello 6, Stendardo 7, Di Nicola 5.5; Pirrone 5.5, Nigro 6.5 (29' st Sampietro sv), Lo Sicco 6; Viola 5.5 (27' st Magri sv), Magnaghi 6.5, Paolucci 5.5 (5' st Potenza 6.5). A disp. Pizzaleo, Contini, Cobelli, Russo, Balzano, Benedetti, Emmausso, Cecconello. All. Salvatore Ciullo.

CATANZARO (4-3-3): De Lucia 6; Pasqualoni 5.5 (19' st Maita 6), Prestia 6, Sirri 5, Sabato 6; Icardi 6, Carcione 6.5, Zanini 5.5; Giovinco 5.5 (35' st Basrak sv), Gomez 5.5 (19' st Sarao 6), Cunzi 6.5.

A disp. Svedkauskas, Patti, Mancosu, Sarao, Bensaja, Esposito, Njiki, Van Ransbeek, Imperiale, Rizzitano. All. Alessandro Erra.

ARBITRO: Cristian Cudini di Fermo (ass. Notarangelo di Cassino e Burgi di Matera) 5.5.

RETE: 12' st Magnaghi (T).

ESPULSO: 45' st Sirri (C) per doppia ammonizione.