Il 24 gennaio 2014 scade il termine ultimo per versare la Mini-Imu, una velenosa coda dell’Imu 2013 dovuta dai possessori di prime case e relative pertinenze che grazie alla sanatoria introdotta dal Governo Letta hanno fruito della cancellazione della seconda rata Imu 2013.



Non tutti i possessori di prime case sono però chiamati a versare la Mini-Imu, stante il disposto in base al quale a versare il tributo devono essere i soli cittadini residenti nei Comuni che grazie alla discrezionalità concessa dalla Legge hanno innalzato l’aliquota base prevista dalla Legge al 4 per mille. Facciamo adesso il punto su calcolo e modalità di versamento della Mini-Imu,  ponendo poi particolare attenzione al caso del pagamento minimo.

Mini-Imu 2013-2014 prima casa: info, calcolo, aliquote e F24

La Mini-Imu 2013-2014 sulla prima casa corrisponde col 40% della differenza tra quanto si sarebbe dovuto versare con l’aliquota stabilizzata a norma di legge e quanto si dovrebbe invece versare al netto della nuova aliquota comunale; i contribuenti chiamati a corrispondere la Mini-Imu sono oltre 10 milioni, considerato che quasi il 30% dei Comuni italiani (2.300 sugli 8.000 totali) hanno incrementato la soglia base stabilita dalla Legge.



Per essere sicuri di non aver commesso errori nei conteggi è bene contattare un commercialista o utilizzare uno dei tanti simulatori online (particolarmente intuitivo quello di amministrazioni comunali.it) che al termine della procedura consentono anche la stampa del modello F24. L’utilizzo di tale modello è infatti indispensabile per versare la Mini-Imu 2013-2014.

Mini-Imu 2013-2014 prima casa, massima attenzione al pagamento minimo

Nel momento in cui si è chiamati a comprendere quanto sia necessario versare per regolarizzare la propria posizione davanti all’erario, è molto importante tenere conto delle detrazioni (200 euro di base e 50 euro per ogni figlio sotto i 26 anni a proprio carico). E’possibile che al termine della procedura e considerate le detrazioni suddette, l’esatto ammontare del tributo (che in media costerà agli italiani non più di 50-60 euro procapite) risulti infatti inferiore alla soglia di 12 euro.



In tal caso la Legge prescrive che il contribuente sia esente e non debba pagare nulla; la criticità di fondo sta nel fatto che anche da questo punto di vista il Comune reca facoltà discrezionale e può deliberare soglie di pagamento minime differenti.



A complicare il quadro la difficoltà a reperire tali variazioni, considerato che potrebbero essere contenute nella delibera Imu 2013, in quella approvata nel 2012, o ancora all’interno del regolamento Imu o in quello che riguarda le entrate locali.



Invitiamo dunque i contribuenti a prestare la massima attenzione a questo aspetto, il tutto per evitare il concretarsi di due (entrambe spiacevoli) situazioni:

  • Il contribuente paga la Mini-Imu 2013-2014 senza che fosse dovuta;
  • Il contribuente non versa la Mini-Imu 2013-2014 convinto di rientrare nella fascia esentata per via del pagamento minimo e si ritrova invece a risultare moroso o ritardatario perché il proprio Comune di residenza ha deliberato soglie di pagamento minimo diversificate.

Rammentiamo ancora una volta che il termine per versare la Mini-Imu 2013-2014 scade il 24 gennaio 2014; a breve si dovrebbe invece conoscere quale sarà il termine per versare la prima rata della Tasi 2014, in merito alla quale la bagarre legata ad aliquote ed importi sta divenendo sempre più clamorosa.