Spesso i reati tributari assumono valenza penalistica. Di frequente, un processo avente cognizione su un fatto previsto come reato dalla legge tributaria, confluisce incidentalmente in un processo penale. Quindi davanti ad un giudice diverso, seppur precostituito, secondo l'articolo 25 della nostra Costituzione. Con l'ordinanza numero 11719/2013, la Cassazione, ha stabilito l'improcedibilità al sequestro su un immobile donato ad un figlio minore, anche qualora il genitore, nella veste di contribuente evasore, abbia l'usufrutto.

Quindi, si può procedere a sequestare, tutti gli immobili di un cattivo pagatore?

La risposta è no. Così come chiarito dall'ordinanza emessa a seguito di questo caso. Il magistrato del pubblico ministero, in virtù degli accertamenti compiuti sul fatto reato attribuito a due coniugi (reato per associazione per delinquere), aveva chiesto il sequestro dell'abitazione (donata al figlio minore).

Il figlio donatario, legalmente rappresentato, ha eccepito che l'attività illecita è stata svolta dai genitori, indagati in quel procedimento, e non da lui. La madre godeva del diritto reale di usufrutto su quell'immobile donato al figlio della coppia. Ragion per cui, il Tribunale, ha proceduto all'annullamento con ordinanza della misura cautelare reale, in quanto titolare della nuda proprietà è il figlio minore.

Riconfermato lo stesso orientamento dal Tribunale de Liberate, a seguito del ricorso proposto dalla Procura della Repubblica. Nel ricorso si eccepiva che la madre (anche se non nuda proprietaria) godeva dell'assoluta libertà, nonchè della piena disponibilità dell'immobile oggetto del sequestro, nella qualifica di usufruttaria. Motivi dichiarati inamissibili da parte dei giudici.