Il consiglio dei ministri, tenutosi ieri a Palazzo Chigi, ha approvato l'aumento dell'aliquota della TASI dello 0,8 per mille, innalzandola al 3,3 per mille; il tutto finalizzato a far sì che i comuni possano introdurre delle detrazioni ed agevolazioni per i proprietari delle prime case.

La TASI, nuova tassa sui servizi indivisibili, introdotta con la finanziaria del Governo Letta, sostituirà dal 2014 l'IMU sulle prime case e servirà a finanziare i servizi che non possono essere commisurati all'utilizzo dei contribuenti, come la manutenzione delle strade e l'illuminazione pubblica.

I comuni però saranno vincolati ad utilizzare questo aumento d'aliquota, per introdurre degli sconti, basati sui redditi, sulla tipologia d'abitazione e sul numero di figli, per gravare di meno sui contribuenti meno abbienti.

La TASI, a differenza dell'IMU, non graverà solo sui proprietari, ma in una percentuale compresa tra il 10 e il 30% sarà a carico degli affittuari, l'ammontare percentuale preciso sarà deciso dai Sindaci.

Si profila una stangata anche per le seconde case e gli immobili d'impresa, sui quali si pagherà sia l'IMU che la TASI, la cui somma avrà adesso un nuovo tetto d'aliquota pari all'11,4 per mille. Resta invece ancora da chiarire quali saranno le modalità di pagamento e le scadenza della nuova imposta introdotta.

Al momento è previsto il pagamento sia tramite F24 che tramite bollettino postale, anche se non è chiaro se questi ultimi verrano inviati a casa già compilati o se l'imposta dovrà essere calcolata dai contribuenti.

Le scadenze infine dovrebbero essere due a cadenza semestrale, con date da deliberare in consiglio comunale.