Scatta l'obbligo di accettare i pagamenti derivanti dai circuiti elettronici per tutte le fatture emesse da professionisti o studi riconducibili ad attività professionali, indipendentemente dall'importo del reddito dichiarato.

È questa la decisione definitiva presa dal Tar della regione Lazio, che ha dovuto rispondere in seguito ai dubbi dell'Ordine degli Architetti. I giudici hanno negato l'istanza che chiedeva di soprassedere al decreto legge, perlomeno per gli importi più bassi.

Quali professionisti risultano coinvolti

A partire dal 30 giugno 2014 tutti i professionisti (come i commercianti e gli artigiani) dovranno essere dotati di sistema Pos, in modo da permettere il pagamento delle prestazioni per mezzo di carte di debito e bancomat.

A norma di legge non sarà possibile rifiutare un pagamento effettuato con strumenti elettronici a meno che il totale da saldare non risulti inferiore ai 30,00 €.

La paura di molti è che l'obbligo carichi di ulteriori costi le attività professionali. Costi che potrebbero essere riversati direttamente o indirettamente sulle parcelle emesse a favore della clientela.

Tracciabilità e disincentivazione dell'uso del contante

Secondo quanto previsto dal legislatore e confermato dai giudici del Tar, l'obiettivo del nuovo obbligo consiste nella lotta all'evasione fiscale e nella disincentivazione all'utilizzo del contante, considerato come uno strumento di difficile tracciamento. Riguardo le commissioni, entro luglio dovrebbero entrare in corso di legalità nuovi provvedimenti per la loro riduzione.

Per questi motivi, non sono stati ravvisati motivi che potessero attribuire uno stato d'illegittimità al provvedimento del legislatore. Gli interessati ribattono come tale obbligo avrebbe potuto favorire altre tipologie di pagamento elettronico, ad esempio il bonifico bancario.