La confusione regna sovrana per i contribuenti italiani che il 16 giugno 2014 saranno chiamati a versare la prima rata della Tasi, la nuova tassa sui servizi indivisibili dei comuni quali ad esempio la manutenzione delle strade, l'illuminazione pubblica e quant'altro. La Tasi va pagata da tutti i proprietari di immobili, siano essi prime o seconde case, capannoni, uffici e negozi e anche dagli inquilini, per una percentuale dal 10% al 30%.

Il decreto Tasi dei prossimi giorni chiarirà la data effettiva della scadenza della prima rata per i comuni che, soprattutto a causa delle elezioni, non hanno deliberato entro il 23 maggio.

Per tutti gli altri invece la scadenza del 16 giugno è confermata, mentre la seconda rata dovrà essere versata il 16 dicembre.

Se sulle scadenze è stata fatta un po' di chiarezza, non si può dire altrettanto per le modalità dei pagamenti del tributo che, arrivati a questo punto, sembrano più confuse che mai. La Gazzetta Ufficiale ha infatti pubblicato l'approvazione del pagamento della Tasi attraverso il classico bollettino postale che, sorprendentemente, arriverà in bianco. Dunque niente modelli precompilati dai comuni: ogni contribuente dovrà farsi i calcoli di solo, con il rischio di incappare in qualche errore con conseguente sanzione. Il cittadino italiano è dunque chiamato a cercare la rendita catastale del proprio immobile, il codice del tributo, le aliquote e le eventuali detrazioni: una situazione paradossale che causerà sicuramente grandi file ai Caf.

Per coloro che vogliono evitare queste complicazioni, resta sempre valido l'utilizzo del modello F24 da pagare presso il c/c dedicato o con l'utilizzo dell'home banking, che prevede già una compilazione semplificata.