Le dichiarazioni fatte questa mattina dal sottosegretario alle comunicazioni Antonello Giacomelli, rilasciate nel corso di un'intervista ai microfoni di '24 Mattino' di Alessandro Milan, hanno scosso e non poco l'opinione pubblica. Il tema, non di poco conto, è il canone Rai, che dal prossimo anno dovrebbe essere, ed il condizionale è d'obbligo, dilazionato su tutte le fatture di fornitura elettrica degli italiani, con il chiaro scopo di combattere l'evasione fiscale, arrivata su questa tassa a livelli altissimi, e tra l'altro di difficile contrasto.

Il sottosegretario ha infatti detto che pensa di presentare agli organi competenti un emendamento da inserire fra quelli del pacchetto della legge di stabilità con la chiara intenzione di renderlo attuativo già dal primo gennaio: i 600 milioni di evasione generati da un canone tra i più bassi di quelli dell'unione Europea è assolutamente non più tollerabile, e questo lo sa bene il governo che ha pensato a questa manovra per risolvere questo problema e recuperare fondi.

Il nuovo canone infatti va a colmare la precedente norma divenuta oramai anacronistica, giacchè prevedeva il pagamento del tributo solo se in possesso di un televisore: strumento oramai di uso comune e quotidiano, senza considerare che le reti televisive, e la Rai nella fattispecie, siano fruibili anche da nuovi strumenti , ormai ampiamente sul mercato, come tablet, smartphone, Netbook, Pc.

Ecco quindi nascere l'esigenza di abbassare ulteriormente il canone, che ora si aggirerà secondo le parole del sottosegretario, attorno ai 60/65 €, e di trovare un elemento unificante che è stato riscontrato nei possessori di un contratto di energia elettrica, che verranno regolarmente tassati, proprio con una voce specifica all'interno delle fatture.

Tributo che quindi non trova pace: già in passato servì un intervento normativo per specificare come fosse necessario, per l'obbligo del pagamento, il possessore di un televisione e non l'obbligo di fruizione del servizio pubblico. Ora il campo è reso ancor più restrittivo, giacchè per evitare di pagare bisognerà dimostrare di, seppure in presenza di un contratto di energia elettrica, non avere nessun device utile alla fruizione del servizio. Vedremo se la manovra porterà a qualcosa, oltre il polverone che ha già alzato prima ancora dell'attuazione.