La vicenda è al limite del paradossale, ma se raccontata così può sembrare in un primo momento anche banale, quasi a sembrare la solita bufala che gira su internet: è invece il reale provvedimento dell'ordine nazionale dei giornalisti nei confronti di una delle più seguite conduttrici televisive degli ultimi anni. Barbara d'Urso è la padrona di casa delle reti mediaset, con molteplici programmi in cui va a svariare su diverte tematiche, partendo dal Gossip più spicciolo e populista (con varie presenze nei propri studi di concorrenti dei reality più famosi, senza un reale ruolo nella trasmissione), a tematiche ben più importanti, come casi di cronaca nera; o addirittura interviste esclusive, non ultima quella di qualche settimana fa con il capo del governo Italiano Matteo Renzi.
Il problema che più di un telespettatore ha evidenziato principalmente sui social, ma anche all'ordine dei giornalisti, che il modo di trattare certe tematiche della celebre conduttrice, siano casi di gossip piuttosto che di cronaca o di politica, è esattamente identico, riducendo il tutto ad un mero spettacolo.
A far infuriare e non poco prima il popolo del web, poi il presidente dell'Ordine Nazionale dei giornalisti Italiani Enzo Iacopino, è stata l'ultima intervista fatta ad un amico della mamma di Costiglione D'Asti, Elena Ceste, trovata morta alcuni mesi dopo la scomparsa e con indagini ancora in corso che vedono indagato il marito della donna, in cui si faceva riferimento alla vita privata della vittima.
Atteggiamento e modo di far giornalismo che non è piaciuto affatto a Iacopino, che ha spedito un esposto alla procura di Milano, denunciando Barbara d'Urso per esercizio abusivo della professione, ricordando come la stessa non sia iscritta in nessun albo professionistico, pur svolgendo, come riportato nell'esposto che lo stesso presidente ha riportato sul proprio profilo facebook, "sistematicamente un'attività (l'intervista) individuata come specifica della professione giornalistica, senza esserne titolata e senza rispettare le regole con negative ripercussioni sull'immagine dell'Ordine stesso", denunciando quindi la stessa per esercizio abusivo della professione.