Matteo Renzi ha augurato agli italiani un buon 2015 per la prima volta con meno tasse, ma è proprio vero? Sì è vero, la pressione fiscale sarà inferiore dello 0,1% rispetto al 2014 e i soldi che arriveranno a quei pochi fortunati contribuenti, per la maggior parte aziende, rientreranno nelle casse dello Stato sotto forma di aumenti in tutti i settori. Il ministro dell'economia Piercarlo Padoan ha detto che la pressione fiscale del 2015 passerà dal 43,3% al 43,2% e nel 2016-2017 si stabilizzerà al 43,6%. La riduzione delle imposte riguarderà le imprese, che non dovranno più pagare la componente di lavoro dell'Irap e avranno degli sgravi fiscali per i nuovi assunti a tempo indeterminato.

Tra le altre riduzioni varate dal governo, il nuovo bonus bebè varrà 80 euro al mese per i primi tre anni di vita del figlio: peccato però che le risorse messe a disposizione dalla legge finanziaria siano sufficienti solamente per 70.000 famiglie. Il progetto che dovrebbe riunire in un'unica tassa tutte le imposte della casa è stato rimandato e i comuni potranno aumentare la Tasi fino allo 0,8 per 1000 in più.

Dal 1 gennaio 2015 sono aumentati i pedaggi autostradali dell'1,32% in media, tranne Autostrade per l'Italia che aumenta dell'1,46% e il pedaggio del traforo del Monte Bianco del 2,59%. E' stato reintrodotto il bollo per le auto storiche, le multe per infrazioni del codice della strada costeranno lo 0,8% in più dello scorso anno. I contributi previdenziali di artigiani e commercianti aumenteranno dal 22,20% al 22,74% e i lavoratori iscritti alla gestione separata dell'Inps dovranno pagare l'imposta mista del 15%, che prima era del 5%; inoltre il reddito annuo verrà abbassato da 30.000 a 15.000 euro e all'Inps bisognerà pagare il 3% in più, dal 27,72% al 30,72%.

I fondi pensione subiranno un aumento di tasse dall'11% al 20% e lieviterà l'aliquota d'imposta sostitutiva sulla rivalutazione del TFR dall'11 al 17%. Aumenteranno anche l'acqua, fino al 79% in più, le sigarette elettroniche, alcolici, superalcolici, birra e l'Iva sul combustibile pellet salirà dal 10 al 22%.