Dopo la decisione della definitiva abolizione del paradiso fiscale svizzero, adesso si comincia a parlare di sanzioni e aleggia la paura per i grandi risparmiatori italiani, per anni protetti dalla scure dell'Agenzia dell'entrate. Con la fine del segreto bancario, tra Italia e Svizzera, verranno fuori i nomi dei furbetti che negli anni hanno accumulato e fatto fortune in Italia e portato i propri capitali illecitamente all'estero al fine di evadere e non subire le tassazioni mentre per poco i poveri cittadini onesti spesso ricevono multe salatissime dal Fisco.
E' di questi giorni la notizia della chiusura di un'attività per tre giorni come sanzione per un evasione di 95 centesimi (tasse dovute da un barista all'erario per non aver fatto 4 scontrini da 20 euro nell'arco di 3 anni) si spera sia solo un brutto ricordo, non si può pagare tanto per così poco e passarla liscia quando in banca si hanno conti correnti blindati perché esorbitanti. Oltre alla trasparenza dei conti a decorrere dal 23 febbraio 2015 nelle banche elvetiche, nel mirino sono anche quelle monegasche e del Liechtenstein, e molte altre sparse per il mondo forse più in là dovranno adeguarsi al rigore verso chi ha evaso tanto e per tanti anni.
Cosa cambia e cosa di fatto succederà
L'Agenzia delle Entrate potrà da ora in avanti chiedere informazioni sui singoli cittadini italiani, poi dal 2018 tra Italia e Svizzera scatterà lo scambio automatico di informazioni, il Fisco italiano potrà a quel punto fare ricerche su categorie di correntisti che si presumono evasori.
Nel mirino anche chi ha chiuso il conto svizzero o lo ha svuotato e gli italiani che hanno la residenza in Svizzera. Per non incorrere in grosse sanzioni si può per ora procedere con l'autodenuncia, con questa misura alternativa, viene detto tra le righe, è stata creata una soluzione meno invasiva del capitale evaso.
Voluntary Disclosure per pagare meno? E' un regalo ha gli evasori?
La Voluntary Disclosure, cioè la dichiarazione volontaria del proprio capitale all'estero, è stata proposta per incentivare a far uscire i capitali sommersi allo scoperto.
Una soluzione trovata prima dell'accordo italo-svizzero sulla trasparenza che è partita già il 1° gennaio e sarà operativa fino a settembre. Il conto da pagare, per chi non corre ai ripari al più presto, potrebbe essere molto salato si parla del 145% del capitale, fino a picchi del 450%", queste le esternazioni di Michele Muscolo consigliere delegato di Generfid (Gruppo Generali).
Per i pentiti del fisco che ricorreranno al Voluntary si va invece da sanzioni del 5,6% per i casi più semplici (es. eredità da anni in Svizzera) fino all'80-90% per i casi più attivi e ripetuti nel tempo di evasione. La "sanatoria" però sarà ammessa soltanto per gli ultimi 4-5 anni (e non più come prima 8-10). A molti la Voluntary sembra un regalo agli evasori ma da più parti si è detto che non è così.
Oltre ai conti correnti saranno prese di mira anche le cassette di sicurezza, gli immobili sul territorio elvetico e le partecipazioni in società, un giro di miliardi tra beni e denaro che sarà di certo non indifferente. La situazione della giustizia italiana in ogni ambito compreso quello fiscale è a dir poco surreale, le differenze tra chi per errore commette un illecito fiscale di poco e chi invece lo fa per risparmiare somme ingenti chiedono vendetta, con il tempo si vedrà se le cose andranno come si promette oggi.