In seguito all'introduzione nell'ordinamento fiscale italiano delle nuove regole sullo Split payment, normativa che impone alle amministrazioni pubbliche di trattenere l'IVA sulle fatture dei propri fornitori e versarla direttamente all'erario, il legislatore si è reso conto di aver creato un danno o quantomeno un disagio alle imprese, ora cerca di rimediare facilitando la richiesta del rimborso dell'IVA da parte delle aziende coinvolte. Vediamo ora in breve in cosa consiste la nuova normativa sullo Split payment.

A partire dal mese di gennaio di quest'anno tutte le imprese che forniscono beni o servizi alle amministrazioni pubbliche, all'atto dell'incasso delle fatture, percepiranno solo l'imponibile in quanto l'importo corrispondente all'IVA verrà trattenuto dall'ente stesso il quale provvederà a versarlo direttamente all'Erario.

Tale obbligo comporterà inevitabilmente un aumento del credito IVA delle aziende fornitrici diminuendo di conseguenza la propria liquidità.

Per venire incontro a questa problematica il Ministero dell'Economia e delle Finanze con l'emanazione del DM del 20 febbraio 2015 modifica il precedente DM del 23 gennaio 2015, con il nuovo decreto vengono cancellati i riferimenti alle condizioni di priorità per poter usufruire del rimborso dell'IVA.

Più facile il rimborso dell'IVA

In seguito a questa modifica legislativa, i soggetti penalizzati dallo Split payment hanno la possibilità di essere ammessi al rimborso in via prioritaria in base al presupposto dell'aliquota media, limitatamente alle operazioni effettuate nei confronti delle pubbliche amministrazioni ovvero quelle operazioni soggette appunto allo Split payment.

Inoltre per evitare il crearsi di situazioni di difficoltà finanziaria, si dovrebbe prevedere ad elevare il limite annuo di compensazioni concesse utilizzando il modello di versamento F24, limite che ora è di 700.000 euro.

A quanto pare il legislatore è in qualche modo riuscito a riequilibrare l'esigenza di inserire nuovi sistemi contro l'evasione senza penalizzare troppo anche le imprese che risultano regolari ma avrebbero comunque subito dei considerevoli disagi in seguito all'entrata in vigore dello Split payment