Le imprese operanti nel settore cinematografico, per gli investimenti effettuati negli anni di imposta 2015 e 2016, possono fruire del cosiddetto tax credit. Trattasi, nello specifico, di un credito di imposta che è pari al 30% della spesa sostenuta dalle sale cinematografiche per interventi a patto che la sala risulti essere esistente almeno dalla data dell'1 gennaio del 1980. Per ogni anno di imposta il tax credit non può essere superiore alla soglia dei 100 mila euro e, ai fini della fruizione, deve essere ripartito in tre quote annuali di pari importo.
Il tax credit potrà essere utilizzato, solo ed esclusivamente attraverso i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate, in compensazione andando ad utilizzare il modello F24. Per la fruizione del tax credit è tutto pronto dopo che il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact) ha provveduto a definire le disposizioni a livello applicativo per la fruizione del credito di imposta anche per quel che riguarda la potenziale platea dei beneficiari, ovverosia le tipologie di imprese del settore Cinema che possono sfruttare l'agevolazione. In accordo con quanto riportato da FiscoOggi, il Quotidiano telematico dell'Agenzia delle Entrate, il tax credit è stato introdotto con il Decreto Legge numero 83 del 2014, il cosiddetto 'Decreto cultura', in corrispondenza dell'articolo numero 6.
Dopodiché il Mibact, insieme al Ministero dell'Economia e delle Finanze, ha fissato e dettato quelle che dovranno essere le regole operative per la fruizione del credito di imposta che, ricorda altresì l'Agenzia delle Entrate, non è cumulabile con altri crediti di imposta e/o altri contributi concessi alle imprese del comparto con la finalità di costruzione delle sale cinematografiche oppure per andare a produrre dei film.
Possono accedere al beneficio solo le aziende del settore che in Italia hanno il domicilio fiscale e la sede legale. E' altresì concesso l'accesso al beneficio ad imprese di altro Stato dell'Ue a patto che queste svolgano in prevalenza in Italia la propria attività, e che nel nostro Paese abbiano una succursale, un'agenzia oppure una filiale.