Per le cartelle esattoriali di Equitalia sono ufficialmente riaperti i termini di domanda per fruire di un nuovo piano di rateizzazione. I potenziali beneficiari sono coloro che, alla data del 31 dicembre del 2014, hanno perso il beneficio del pagamento a rate delle cartelle esattoriali di Equitalia non avendo rispettato le scadenze previste. Normalmente in questi casi il debito deve poi essere saldato in un'unica soluzione, ma grazie al Decreto Milleproroghe i contribuenti in difficoltà con i pagamenti potranno fruire di una nuova chance per dilazionare i debiti.

D'altronde, in accordo con quanto reso noto proprio da Equitalia, circa il 50% delle riscossioni avviene proprio attraverso un piano di rateazione. Chi ha perso il beneficio della rateazione entro il 31 dicembre del 2014 può ora chiedere, entro e non oltre la data del 31 luglio del 2015, un nuovo piano per pagare il debito fino ad un massimo di 72 rate mensili, ovverosia nell'arco di sei anni. Per la presentazione della domanda la modulistica si può visionare e scaricare direttamente dal sito Internet di Equitalia. Chi ha perso il beneficio della rateazione entro il 31 dicembre del 2014, e chiede un nuovo piano di pagamento a rate, dovrà però rispettare dei requisiti più stringenti rispetto ai classici piani di dilazione.

In particolare, il piano di dilazione chiesto ed approvato non potrà essere soggetto a proroga e decadrà dopo il mancato pagamento di due rate mensili, anche se queste non sono consecutive, anziché otto rate mensili così come è previsto normalmente. Alla data del 28 febbraio del 2015, in tutta Italia sono ben 2 milioni e 650 mila i piani di rateazione delle cartelle esattoriali di Equitalia per un importo complessivo che è pari a 28,5 miliardi di euro circa.

Oltre 400 mila sono le rateizzazioni attive solo nella Regione Lombardia per quasi sei miliardi di euro, ed a seguire la Regione Lazio con oltre 312 mila rateizzazioni attive per un importo di oltre 3,76 miliardi di euro. Terza piazza per la Regione Campania con quasi 290 mila rateizzazioni attive per un importo complessivo pari a 3,23 miliardi di euro.