Il decreto "milleproroghe" è stato convertito in legge e più precisamente nella legge numero 11 del 27 febbraio 2015 che dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 28 febbraio 2015 numero 49 è entrata a tutti gli effetti in vigore. Con l'applicazione della nuova legge vengono rimodulati tutti i regimi fiscali agevolati esistenti fino al 31 dicembre 2014, e delle varie possibilità, a disposizione del contribuente, per poter usufruire di un regime fiscale agevolato, ne sono rimaste solo due. Vengono di fatto eliminati il regime delle nuove iniziative produttive e il regime super agevolato.
Rimangono ora due possibilità per poter usufruire di una fiscalità di vantaggio
Il regime forfettario che prevede il pagamento di una imposta sostitutiva del 15% o 10% in sostituzione dell'Irpef, delle varie addizionali e dell'Irap. Resta l'obbligo del versamento dei contributi previdenziali senza il vicolo del versamento sul minimale per quanto riguarda gli artigiani e i commercianti.
I requisiti richiesti per l'accesso sono i ricavi o compensi percepiti che devono essere inferiori a determinati limiti, differenziati a seconda della attività svolta, il costo per lavoro non devono superare i 5.000 euro lordi, siano essi rapporti di lavoro dipendente o forme assimilate, il costo per l'acquisto dei beni strumentali alla data del 31/12 non superi la cifra di 20.000 euro (senza conteggiare i beni inferiori ai 516,46 euro e i costi degli immobili).
Il regime dei minimi viene mantenuto in essere e può essere adottato non solo dai contribuenti già rientranti in suddetto regime, ma può essere scelto anche da chi aveva già una partita Iva aperta prima del 2015 ma non aveva optato per tale regime e anche dalle nuove partite Iva aperte durante l'anno 2015. Rispetto al regime forfettario quello dei minimi è soggetto ad un imposta sostitutiva del 5%.
Per rientrare in questo regime dei minimi l'impresa dovrà possedere i requisiti previsti dalla precedente normativa e cioè ricavi annuali non superiori ai 30.000 euro, non aver effettuato esportazioni, non aver sostenuto spese per lavoro dipendente e non aver sostenuto spese per l'acquisto di beni strumentali per più di 15.000 euro negli ultimi 3 anni. Con la modifica apportata alla prima stesura della Legge il Governo ha recepito le osservazioni arrivate dalle varie categorie professionali.