L’abolizione della Tasi ormai è realtà, o meglio è stata inserita nella Legge di Stabilità che va approvata in via definitiva entro fine anno. Dubbi su eventuali passi in dietro da parte del Governo su questo tema non ce ne sono perché il provvedimento sembra avere l’ok di tutto il Parlamento. A dirla tutta, il gruppo parlamentare NCD (Nuovo Centro Destra), gruppo che fa parte della Maggioranza del Governo Renzi, sta proponendo l’estensione dell’esenzione dal pagamento delle imposte sugli immobili anche ad altre tipologie di case. Si tratta di quegli immobili che risultano, per alcuni contribuenti, come seconde case ma che sono date in uso a parenti di primo grado.
La proposta di NCD
Federica Chiavaroli, parlamentare del Nuovo Centro Destra di Alfano, ha presentato una relazione sull’idea di eliminare i balzelli sulla casa anche sugli immobili che vengono concessi in uso gratuito ad altri famigliari che la usano come abitazione principale. Il caso più frequente è la seconda casa che un genitore concede in uso al figlio che la utilizza come dimora del suo nucleo familiare. La proposta, secondo la relatrice, nasce dallo studio attendo dei dati statistici forniti dall’ISTAT alle Camere. Dai dati dell’Istituto fuoriesce che circa il 10% delle famiglie italiane vive in case concesse loro a titolo gratuito. Abolendo la Tasi e l’IMU anche su questi immobili, si uniformerebbe a tutti la possibilità concessa a Enti Onlus che non pagano le tasse sugli immobili per concessioni in comodato gratuito.
La proposta adesso deve essere valutata dai tecnici che ne devono stabilire i costi per le casse pubbliche e di conseguenza trovarne le coperture.
Il problema delle imposte sulle case
Questa proposta ha ottenuto il parere favorevole anche di Confedilizia da sempre attenta alle politiche sugli immobili che crede che abbassare il prelievo fiscale sulle case ne rilancerebbe il mercato che è tra i più colpiti dalla crisi.
Confedilizia però, ha sottolineato alcune riserve sull’eventuale estensione dell’abolizione. Il problema maggiore potrebbe essere quello della nascita di una serie di comodati fittizi, fatti non per necessità familiari ma solo per evitare il pagamento delle tasse. In questo caso sarebbero i comuni ad attuare i controlli necessari per verificare effettivamente se una casa concessa gratuitamente sia effettivamente sede di un altro nucleo familiare strettamente collegato al proprietario.
Difficile da farsi soprattutto alla luce delle norme sul comodato che per gli immobili, non prevede l’obbligatorietà di residenza del soggetto a cui è concesso l’uso dell’immobile. Il problema dei controlli, soprattutto sulle case e soprattutto alla luce delle infinità di norme che regolano gli immobili sul suolo nazionale, è sempre difficile da risolvere e spesso l’impossibilità di avere dati certi fa fare al Governo marce indietro su alcuni provvedimenti. Basti pensare alla mancata eliminazione della Tasi sulle case di lusso che sta dando vita a notevoli proteste. Infatti, al Catasto, esistono città che hanno accatastato molte case in categorie di lusso, mentre altre città no.