Un provvedimento che tanto ha fatto discutere, tra quelli inseriti nella Legge di Stabilità 2016 è sicuramente il nuovo metodo di pagamento del Canone Rai. Il balzello per i possessori di apparecchi audio-televisivi ha occupato molto spazio nella discussione politica che ha accompagnato l’iter della manovra finanziaria. Vediamo cosa è cambiato come importo, modalità di pagamento, possibilità di esenzioni ed abbonamenti speciali.

Il Canone Rai nella bolletta energetica

Obbligare tutti a pagare il canone e contrastare l’evasione della tassa sul possesso del televisore è la motivazione principale che ha portato il Governo a varare questa riforma della riscossione del canone.

La cosa più rivoluzionaria è sicuramente il fatto che dal 2016, il canone non sarà dovuto in unica soluzione come è stato fino ad oggi, ma sarà pagabile in 10 rate mensili. Sparisce anche il bollettino di abbonamento che andava pagato entro il 31 gennaio di ogni anno. Oggi, il balzello sarà inserito nella bolletta dell’energia elettrica, come detto in 10 rate, dal mese di gennaio al mese di ottobre. Le rate saranno di 10 euro cadauna e pertanto il canone dovuto scende da € 113,50 dovuti nel 2015, ad € 100,00. Per consentire di mettere a punto la macchina operativa insieme alle aziende di fornitura e gestione dell’energia elettrica, la prima rata da pagare sarà con la bolletta della luce di luglio.

Per quella data, saranno dovuti i canoni non pagati a partire da gennaio, quindi la prima rata sarà di 70 euro.

Come non pagare, le esenzioni e gli abbonamenti speciali

Le preoccupazioni di molti contribuenti erano rivolte soprattutto al rischio che il canone fosse dovuto per ogni casa, immobile o altro fabbricato dove veniva pagata una utenza per l’energia elettrica.

Il pericolo è stato presto scongiurato dal momento che il provvedimento recita che il canone è dovuto esclusivamente per le prime case. Quindi niente canone sulle seconde case o sugli altri immobili dove il titolare del canone ed il suo nucleo familiare non hanno dimora o residenza. In parole povere, il canone è dovuto solo una volta, a prescindere da quanti apparecchi audio-televisivi siano di proprietà del nucleo familiare.

La tassa va sempre pagata perché vige la presunzione di possesso, cioè, si dà per scontato che esista un televisore nella casa dove un soggetto ha la residenza. Resta sempre la facoltà di autocertificare all’Agenzia delle Entrate il non possesso del televisore, ma la modulistica e gli eventuali controlli saranno formalizzati a breve proprio dal Fisco. Infatti, da oggi non è più possibile non pagare il canone con il suggello del televisore, come avveniva fino al 2015. Importante anche l’innalzamento della soglia per l’esenzione dal pagamento. Infatti sale da 6.500 euro ad 8.000 euro la soglia reddituale oltre cui il canone non è dovuto. Questo per titolari con età superiore a 75 anni e con redditi dimostrabili tramite ISEE.

Capitolo a parte è quello degli apparecchi collocati in locali pubblici come Bar, Ristoranti ed altri centri di aggregazione. Per questi abbonamenti speciali, nulla è cambiato, nessuno sconto e nessuna possibilità di pagarlo a rate con la bolletta della luce. Gli abbonamenti speciali continuano ad essere pagati con le modalità standard, con il bollettino postale prestampato e con le stesse cifre del 2015.