Comodato d'uso gratuito e sconto Imu e Tasi, siamo a livello di barzelletta - Con la Legge di Stabilità 2016 il governo Renzi ha riformato per la n-esima volta le tasse sulla prima casa, in particolare Tasi e Imu: in pratica ogni anno da almeno un decennio ci sono modifiche sostanziali (si cominciò con l'ICI se ricordate bene) ed i cittadini non sanno più come racapezzarsi. L'ultima novità super-strombazzata è l'abolizione della Tasi sulla prima casa (abitazione principale) e questo sì è positivo, anche perchè chi vive in affitto non dovrà più pagare la "quota Tasi" (se l'immobile non è di lusso) senza che questa ricada sul proprietario, che pagherà come lo scorso anno Imu e Tasi su seconda casa in affitto.

Ma come la mettiamo col famoso sconto Imu e Tasi per casa in comodato d'uso gratuito a parenti in linea retta, ovvero a figli o genitori? Beh, probabilmente non conviene alla maggior parte delle famiglie ma solo a quelle più benestanti, visto che per ottenerlo si devono spendere... 216 euro!

Sconto Tasi e Imu per casa in comodato d'uso gratuito a figli o genitori: la famiglia media ne beneficia?

Come spesso accade in Italia per situazioni simili la confusione sulle norme regna incontrastata: tuttavia appare chiaro che il contratto di comodato d'uso gratuito può essere anche in forma verbale e che comunque non è obbligatoria la registrazione della forma scritta. Questo perchè, trattandosi appunto di un contratto nel quale non sono previsti corrispettivi economici, la situazione reddituale dei contraenti non cambia.

Ovviamente nel caso di comodato d'uso di un immobile il tutto si complica a causa delle tasse sullo stesso, Imu e Tasi appunto. Anzi no, non c'è molto da dire: su un immobile in comodato d'uso gratuito a scopo abitativo il proprietario paga le normali Tasi e Imu su seconda casa, tranne nel caso di comodato d'uso gratuito a figli o genitori (parenti in linea retta di primo grado) per il qual caso è previsto uno sconto del 50% su Tasi e Imu.

Però... c'è sempre un però!Per ottenere lo sconto occorre che il contratto sia in forma scritta e registratoin tempi brevi (entro 20 giorni dalla sottoscrizione e comunque entro il 1 marzo 2016): peccato che il costo sia di 200 euro di imposta di registro più 16 euro di marca da bollo!

Riassumendo,per avere il 50% di sconto Imu e Tasi per comodato d'uso gratuito dovete pagare 216 euro: e dove sta quindi lo sconto?

Ovvio quindi che a beneficiarne davvero non saranno le famiglie medie con ad esempio un "normale" appartamento per i genitori ed un altro per i figli, ma chi ha immobili più di valore (comunque non di pregio nelle categorie catastali A1, A8 e A9 per i quali tutto ciò non vale), che paga di conseguenza Tasi e Imu più alte e che quindi trova più conveniente una spesa di 216 euro per la registrazione.