Mentre nel precedente articolo si era parlato di come Equitalia potrebbe pignorare i soldi dal conto corrente più facilmente e velocemente, in questo articolo esaminiamo le altre misure messe in atto da Equitalia per una più efficiente riscossione che prevede anche una rateizzazione-lampo. Il piano di Equitalia consiste, in breve, nel consentire notifiche più rapide e sicure per evitare di far accumulare interessi e aggredire quei beni che permettono di chiudere l’espropriazione forzata in tempi rapidi.
In particolare i 5 interventi principali che Ernesto Maria Ruffini ha tenuto ad illustrare in Palamento e che Equitalia dovrà realizzare sono:
- un'acquisizione diretta dalle banche dati dell’INPS, delle informazioni sui rapporti di lavoro dipendente e pensionistici.
- un'acquisizione di informazioni attuali in ordine alla consistenza dei rapporti che i debitori hanno con tutti gli operatori finanziari.
- delle forme più stringenti di controllo sulle caselle di PEC. I soggetti che per legge sono tenuti a dotarsi di una PEC se non lo faranno saranno soggetti a delle sanzioni deterrenti.
- un obbligo per tutti gli “Enti non telematici”, in primis gli Enti creditori di dialogare con Equitalia mediante flussi solamente telematici. Si elimina quindi del tutto l’utilizzo di supporti cartacei al fine di velocizzare tutto il processo di riscossione
- una maggiore interoperabilità tra le banche dati di Equitalia e quelle dei Servizi di pubblicità immobiliare
Rateizzazione lampo fino a 50mila euro e decadenza dal piano
L’a.d.
di Equitalia ha anche parlato di un altro progetto che presto sarà realizzato: quello che consentirà ai debitori di ottenere immediatamente, in modalità automatizzata, la rateizzazione di importi fino a 50 mila euro. Devono però sussistere delle condizioni:
- non bisogna essere decaduti dal beneficio di una precedente rateizzazione
- non bisogna superare il limite di 50mila euro.
E’ prevista anche la possibilità di pagare subito la 1^ rata del piano approvato dopo che viene accettato.
Oggi la richiesta di un piano di rateizzazione richiede ancora dei tempi lunghi. Le cartelle di Equitalia inoltre possono essere pagate nella misura massima di 72 rate mensili per un massimo quindi di 6 anni ma sempre a condizione che sia approvato il piano di rientro. Tuttavia nei casi più gravi Equitalia, previa verifica dei requisiti richiesti dalla legge, concede un’ulteriore dilazione di pagamento fino a 120 rate mensili e prevede quindi che il piano di rateizzazione sia di 10 anni.
Occorre ricordare inoltre che per le rateizzazioni concesse dal 22 ottobre 2015, subentra la decadenza nel caso di mancato versamento di 5 rate del piano di dilazione, anche non consecutive. Alla 5 ^ omissione, scatta quindi subito la revoca. Per le rateazioni, concesse prima del 22 ottobre 2015, la decadenza si verifica con il mancato pagamento di 8 rate. Dalla decadenza conseguono una serie di conseguenze: viene meno la sospensione del fermo dell’auto ed Equitalia potrebbe avviare delle misure di esecuzione forzata (pignoramenti). Ad Equitala, infatti, la dilazione blocca questo potere e le azioni esecutive intraprese prima dell’autorizzazione alla rateazione perdono subito efficacia. Dopo la decadenza è possibile essere ammessi alla dilazione di nuovo, ma solo ove si prova il versamento delle rate del precedente piano non pagate.
Il diniego o revoca (motivati) del piano di dilazione da parte di Equitalia, permette al contribuente di impugnarlo dinnanzi alla Commissione Tributaria Provinciale.
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