Dallo scorso 4 aprile è possibile inviare all'Agenzia delle Entrate l'autocertificazione per chiedere l'esenzione dal pagamento del Canone Rai 2016. Questa può essere richiesta solo dagli over 75 con un reddito complessivo annuale non superiore agli 8 mila euro e da tutti coloro i quali non possiedono nemmeno un apparecchio televisivo nella propria abitazione. L'autocertificazione può essere inviata anche nel caso in cui due o più persone all'interno della medesima famiglia anagrafica siano intestatari di bollette della luce. Questo per garantire che il Canone venga richiesto attraverso la bolletta della luce solo una volta per famiglia.

Al momento però segnaliamo che la questione sta sollevando le critiche da parte dell'Unione nazionale dei consumatori.

Al momento c'è molta confusione sulla questione

Infatti a quanto pare néil servizio clienti della Rai né i Cafinquesto momento paiono in grado di dare risposte certe ai consumatori italiani, i quali continuano ad avere molti dubbi circa le modalità di pagamento ed esenzione del Canone Rai 2016. In particolare i maggiori problemi, secondo i consumatori, si ravvisano nella compilazione della cosiddetta autocertificazione per non pagare l'imposta. Gli italiani infatti stanno incintrando non poche difficoltà nel compilare il modulo preposto, moltissime infatti sarebbero in proposito le perplessità.

Tra l'altro molti di questi dubbi sono di difficile soluzione, anche secondo gli esperti.

Il rischio di dichiarazione mendace è concreto per molti

I consumatori dunque chiedono innanzitutto di rinviare la scadenza dei termini che attualmente sono fissati peril 30 aprile per chi intende consegnare l'autocertificazione tramite raccomandata;e il 10 maggio per chi invece vuole procedere attraverso la via telematica.

Tra l'altro è stato anche fatto notare come spesso al centralino Rai, in base all'operatore ha detto alla presa in carico della telefonata, viene data alla medesima domanda una risposta diversa. Il rischio è che il consumatore, indotto in errore, possa finire per violare la legge fornendo involontariamente una dichiarazione mendace.