Di questi ultimi tempi, complice anche la propaganda politica e la velocità delle notizie circolanti in rete sull'argomento, molto è stato detto sui bonus, gli sgravi e le agevolazioni destinati alla famiglie italiane nel 2017. Le ultime direttive, tuttavia, arrivano direttamente dall'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale che, sul bonus bebè e sul ruolo che la dichiarazione isee gioca nella presentazione della richiesta, ha detto la sua.
Istruzioni Inps per chi usufruisce del Bonus Bebè
L'Inps, in particolare, ha specificato che per avere diritto al bonus (conosciuto anche come assegno di natalità) bisognerà seguire le nuove istruzioni relative alla presentazione del modello ISEE 2017, il quale, sia per quanto riguarda i requisiti sia per quanto riguarda i metodi di calcolo, ha subito di recente delle modifiche, tali da poter influire sulla presentazione e sul riconoscimento delle agevolazioni stesse spettanti ai richiedenti.
Sarà necessario dunque verificare e prestare particolare attenzione sui dati dichiarati attestanti il proprio status economico, proprio per evitare complicanze e disguidi che andrebbero a sospendere la fruizione del bonus stesso.
L'obiettivo è quello di evitare soprusi e sprechi e, proprio a tale scopo, INPS ed Agenzia delle Entrate hanno dichiarato che collaboreranno al fine di agevolare e rendere più rapida la verifica di eventuali anomalie relative al patrimonio mobiliare nel modello ISEE 2017.
E' importante ricordare che la situazione economica del nucleo familiare gioca un ruolo fondamentale in questo caso perché lo stesso bonus bebè verrà erogato alle famiglie proprio tenendo conto della loro fascia economica di appartenenza (quest'ultima rappresentata, in termini pratici, dal valore del modello ISEE stesso).
L'assegno sarà di importo pari a 960 € annui, e verrà erogato ogni mese - per tre anni - a decorrere dalla nascita (o adozione) del bambino, lo stesso importo, tuttavia, potrà addirittura raddoppiare nel caso in cui la famiglia che presenta la richiesta non raggiunge la soglia minima di reddito.
Una dichiarazione non veritiera o comunque non conforme alla realtà, specifica L'Inps, sarà comunque recuperabile poiché, come specificato dalle nuove disposizioni, le omissioni possono essere "modificate" dal soggetto attraverso la presentazione di una nuova attestazione ISEE, solo in questo modo non rischierà di perdere l'agevolazione definitivamente.