Nel mondo dell'auto arriva una piccola rivoluzione: addio a libretto di circolazione e certificato di proprietà. I due storici documenti verranno sostituiti da un unico attestato che, oltretutto, consentirà agli automobilisti di risparmiare.

Auto: si spenderanno 39 euro in meno

A partire da gennaio 2018, come ha annunciato il viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini, si spenderanno 39 euro in meno, passando da un esborso di 100 euro a una spesa di 61 per le pratiche di immatricolazione, oppure per il passaggio di proprietà di un'auto usata. Ma come sarà possibile?

Per prima cosa, si dovranno acquistare solo due bolli al posto dei quattro necessari attualmente, scendendo così da 64 a 32 euro. Inoltre anche la tariffa introdotta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dovrebbe scendere da 37 a 30 euro. Lo Stato, così, andrebbe incontro ad una riduzione delle entrate di circa 50 milioni. Non sono una gran cifra, ma in tempi di manovra correttiva di bilancio da 3,4 miliardi - come richiesto dalla Ue - tutto fa brodo. E il Ministero dell’Economia ha già chiesto maggiori ragguagli sulla vicenda.

Auto: Agenzia unica o no?

La nuova documentazione di proprietà e circolazione degli automezzi, che equiparerà gli italiani agli altri automobilisti europei, fa parte della riforma della Pubblica Amministrazione.

Il provvedimento dovrà essere varato dal governo entro la fine del mese. Le novità inerenti il settore automobilistico, secondo il "Corriere della sera", non dovrebbero portare all'unione tra il Pra (il pubblico registro automobilistico in capo all’Aci), che rilascia il certificato di proprietà, e la Motorizzazione civile, che rilascia il libretto di circolazione.

In un primo tempo, sembrava che le due strutture dovessero confluire in un'unica agenzia alle dipendenze del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Questa "fusione" era stata richiesta di recente dall’Antitrust. Secondo l’autorità per la concorrenza - come riporta l’Ansa - la nascita della nuova agenzia risolverebbe, tra l'altro, "la commistione, in seno ad Aci e agli Ac provinciali, tra l'attività istituzionale di gestione del Pra, le attività federali del settore dell'automobilismo e una serie di altre iniziative commerciali soggette a concorrenza e non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali".

In base all'accordo raggiunto, dovrebbe essere introdotto il documento unico per l'auto, mentre non sarebbe prevista l'unione fra i due enti. La palla ora passa al governo, che dovrà decidere in tempi stretti.