Il rimborso IRPEF spetta a tutti i contribuenti che hanno accumulato un importo, tenendo conto di tutte le spese deducibili fatte nel precedente anno fiscale, superiore alla quota IRPEF dovuta. Ciò non è valido per tutti: infatti, le spese deducibili potrebbero essere di importo inferiore e in tal caso si dovrà corrispondere la differenza. Dallo scorso anno, l'Agenzia delle Entrate, ha la facoltà di effettuare controlli sulla dichiarazione dei redditi presentata mediante il modello 730. Questi controlli devono essere compiuti dall'Agenzie delle Entrate entro 4 mesi dalla data di scadenza prevista per presentare la dichiarazione o, nel caso in cui questa fosse stata presentata in ritardo, dal giorno in cui il contribuente ha provveduto a presentare la dichiarazione.
Quando il Fisco avrà ultimato i controlli, nel caso in cui si avrà diritto al rimborso, verrà predisposto il pagamento entro 6 mesi: ovvero tra gennaio e febbraio del prossimo anno.
Rimborsi IRPEF: quando scattano controlli e blocco
Il blocco relativo al rimborso IRPEF può avvenire nel caso in cui il contribuente abbia presentato la dichiarazione dei redditi precompilata, apportando alla stessa delle modifiche. Ritardi e posticipazioni, invece, non dovrebbero sussistere nel caso in cui il soggetto della dichiarazione presenti e accetti il precompilato da parte dell'Agenzia delle Entrate. Ulteriori ritardi potrebbero sorgere nel momento in cui l'entità del credito superi i 4 mila euro. Nel caso in cui il precompilato sia stato accettato direttamente dal contribuente, senza apportarvi alcuna modifica, il rimborso sarà immediato: nella successiva busta paga o sull'assegno pensionistico.
Ciò vale a patto che il beneficiario non abbia optato per la compensazione: cioè a meno che il contribuente non voglia utilizzare il credito per pagare altre imposte dovute. Solitamente il rimborso IRPEF avviene nel mese di luglio per tutti i lavoratori dipendenti e nel mese di agosto per i pensionati.
I rimborsi IRPEF superiori a 4.000 euro e i contribuenti senza sostituto di imposta
Nel caso in cui, come è stato accennato prima, l'importo del rimborso dovuto è superiore ai 4000 euro, questo sarà soggetto a un ulteriore controllo da parte degli ispettori dell'Agenzia delle Entrate. Se il controllo avrà esito positivo, il pagamento verrà disposto entro quattro mesi dalla data di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Qualora il contribuente non abbia un sostituto d'imposta, lo stesso ha comunque diritto a richiedere il rimborso IRPEF che verrà accreditato sul conto corrente o mediante bonifico presso un ufficio postale. Nel caso in cui il rimborso sia inferiore ai 3mila euro, è possibile riceverlo anche mediante vaglia emesso dalla Banca d'Italia.
Rimborsi IRPEF in compensazione
Questa opzione può risultare particolarmente utile a tutti coloro vantino un credito superiore ai 4mila euro. Portando in compensazione parte della cifra, infatti, si potrebbe evitare il blocco del pagamento predisposto da parte dell'Agenzia delle Entrate per ulteriori controlli, accelerando così il pagamento del rimborso IRPEF. Se volete restare aggiornati in merito a questa tematica, potete avvalervi della funzione "segui" presente vicino al titolo di questo articolo.