A partire dalla busta paga del mese di luglio, i lavoratori dipendenti potranno avere la sorpresa di vedersi accreditato il rimborso Irpef relativo alla dichiarazione dei redditi 2017. Si tratta, come di consueto, delle tasse che i contribuenti potrebbero aver pagato in più sui redditi percepiti nel 2016 ed evidenziate dalla presentazione dei Modelli 730 e Redditi (ex Unico).

Ovviamente, nel caso in cui le tasse pagate risultino in misura inferiore rispetto a quanto dovuto, in busta paga il lavoratore troverà delle trattenute Irpef aggiuntive corrispondenti al conguaglio di quanto dovuto al Fisco.

Per quanto riguarda i pensionati, il rimborso o i conguagli verrann o regolati con l'assegno di agosto.

Come sarà effettuato il rimborso Irpef

Come detto, nel caso dei lavoratori dipendenti il rimborso Irpef arriverà attraverso il sostituto d’imposta (datore di lavoro) con la busta paga di luglio. I pensionati, invece, dovranno attendere il cedolino di agosto.

Nel caso in cui il contribuente che ha diritto ad un rimborso Irpef non abbia un sostituto d’imposta, come nel caso di badanti o colf, questo arriverà direttamente dal Fisco sotto forma di:

  • accredito sul conto corrente bancario o postale;
  • bonifico presso gli uffici postali;
  • vaglia emesso dalla Banca d’Italia nel caso in cui il rimborso sia inferiore a 2.999 euro.

Identiche le modalità nel caso in cui debbano essere operate delle trattenute a conguaglio.

In questo caso, però, qualora l’importo della busta paga di luglio (agosto per i pensionati) non sia sufficiente, le trattenute potranno essere rateizzate fino a novembre.

Come evitare il blocco del rimborso Irpef in busta paga

A partire da quest’anno, il rimborso Irpef atteso per la busta paga di luglio potrebbe essere bloccato nel caso si verifichino alcune condizioni.

Ci riferiamo ai casi in cui il rimborso risultante dal modello 730 presentato sia superiore a quello identificato dall’Agenzia delle Entrate nel 730 precompilato oppure quando questo supera la cifra di 4.000 euro. Qualora ci si trovi in presenza di queste casistiche, il rimborso potrà essere ritardato di quattro mesi in attesa che vengano effettuati i controlli del caso.

Il blocco del rimborso non avrà luogo nel caso in cui il contribuente abbia accettato il 730 precompilato senza aver effettuato modifiche oppure nel caso in cui la dichiarazione sia stata presentata attraverso un Caf o un professionista abilitato che, avendo apposto un sigillo di conformità alla dichiarazione, saranno essi stessi soggetti ad eventuali verifiche senza che questo comporti ritardi nei rimborsi Irpef in busta paga.