La Tari, o più semplicemente la tassa sui rifiuti, è un argomento 'spinoso' per i contribuenti italiani ormai da tempo. I cittadini vanno dunque a pagare un tributo al proprio comune per il servizio di raccolta e smaltimento che lo stesso fornisce. Ma, come spesso avviene quando c'è da sostenere una tassa, sorgono diversi quesiti in merito alle modalità di pagamento, alle esenzioni, ma anche alle eventuali sanzioni per chi cerca di aggirare il pagamento.

Cosa c'è da sapere sulla TARI

Sulla tassa sui rifiuti sono stati fatti diversi interventi legislativi da parte dello stato, che in alcuni casi hanno portato diversi comuni italiani a modificare le modalità di sconto.

In linea generale, una serie di agevolazioni per i nuclei familiari più in difficoltà sono sempre vigenti. L'agevolazione per eccellenza è indubbiamente l'esenzione totale del pagamento del tributo che, come avviene per altre imposte, può non gravare sulle tasche degli italiani in alcuni particolari casi. Andiamo a vedere quando non si paga la TARI:

  • in caso di aree non adibite ad uso esclusivo e che non sono in grado di produrre rifiuti in modo autonomo, come possono essere gli androni, le scale, i balconi, le cantine, già oggetto di tassazione come aree accessorie ai locali.
  • se l'immobile non è stato utilizzato da nessuno durante l'anno in corso, sprovvisto dunque di allacciamenti vari (acqua e luce).
  • ulteriore esenzione (in base alle direttive del Comune ove si vive) per gli immobili occupati stagionalmente, con uso inferiore ai sei mesi.

Come appena citato, si può evitare il pagamento della TARI dietro l'approvazione di determinate delibere comunali che possono riguardare anche:

  • fabbricati rurali
  • cittadini che smaltiscono una parte dei rifiuti in proprio
  • locali destinati a culto religioso
  • associazioni di promozione sociale e scuole

'Scontistica' e dati statistici sulla tassa sui rifiuti

Degno di nota, e magari preso ad esempio da altri comuni, quanto successo a Torino.

In alcuni quartieri infatti, è stato aggiunto uno sconto del 10% a chi a ha mostrato maggiore diligenza nella raccolta differenziata (premiate alcune zone). Per usufruire di tale agevolazione bisogna però essere in regola con il versamento della TARI dell'anno passato. Per concludere, a livello nazionale (dato Uil Servizio Politiche territoriali) in media la tassa sui rifiuti del 2017, è costata agli italiani 295 euro. Dato in diminuzione rispetto al 2016, nel quale (sempre in media) si pagava circa 300 euro.