Due miliardi per alzare le Pensioni delle colf. Sarebbe questo il costo numerico della proposta che i sindacati avrebbero fatto al Ministro poletti nell’ultimo incontro che si è svolto tra le parti.

La scure, secondo indiscrezioni giornalistiche, sarebbe ideata per attirare nuovi iscritti nei sindacati, e colpirebbe soprattutto famiglie che affrontano le difficoltà di avere anziani non autosufficienti in casa.

Di cosa si tratta

L’idea proposta dai sindacati sarebbe quella di rendere piena la contribuzione inps di colf e badanti anche sopra le 24 ore settimanali, mentre l’attuale sistema risulta modulato in modo che renda molto conveniente regolarizzare la posizione delle collaboratrici e dei collaboratori impiegati praticamente full time o addirittura conviventi.

Un aggravio che potrebbe aggirarsi intorno ai 650 euro annui per famiglia entro le 30 ore settimanali, sfondando quota mille euro oltre tale soglia. Il tutto è traducibile in un gettito per l’INPS che potrebbe verosimilmente sfiorare i 2 miliardi di euro complessivo. Anche perché in Italia, a fine 2015, le badanti e le colf occupate erano ben 2,5 milioni. A proporre questi dati è stato Lorenzo Gasparrini, segretario di DOMINA, associazione che riunisce i datori di lavoro italiani.

Proposte di sindacati e associazioni datoriali

Secondo i sindacati, l’obiettivo della manovra sarebbe quello di aumentare il gettito contributivo per garantire anche ai collaboratori personali e domestici delle pensioni dignitose, situazione che allo stato attuale avviene molto raramente soprattutto per l’esiguità dei contributi che spettano a colf e badanti.

Naturalmente ne gioverebbero anche i sindacati stessi con un aumento degli iscritti.

Le associazioni che tutelano i diritti dei datori di lavoro, chiedono invece uno sgravio attraverso la defiscalizzazione degli oneri contributivi che, a loro dire, favorirebbe l’emersione del lavoro nero. La proposta delle assodatori tuttavia, al momento parrebbe essere troppo costosa e macchinosa, anche in vista del fatto che se ne dovrebbe rendere conto a Bruxelles.

Inoltre, il Ministero dell’Economia presieduto da Pier Carlo padoan è attualmente impegnato a studiare altre mosse che, almeno nelle intenzioni, dovrebbero alleggerire il peso delle tasse sugli italiani. Il primo obiettivo sarebbe la cancellazione del superticket su analisi ed esami, cui si aggiungerebbe anche la detassazione del salario di produttività, mentre si cercano misure per favorire la stabilizzazione degli apprendisti e mantenere i bonus per i giovani assunti.

In tutto questo anche la Ministra Fedeli vorrebbe poter aumentare gli stipendi dei docenti mentre gli alfaniani di Alternativa Popolare chiedono detassazione per attività commerciali di periferia e più contributi per le famiglie.