Ogni anno milioni di italiani possessori di immobili e terreni sono chiamati a versare delle somme ai propri Comuni per il pagamento dell'Imu e della Tasi. Spesso i contribuenti si trovano in difficoltà nel ben capire come si effettua il calcolo dell'imposta municipale unica e della tassa sui servizi indivisibili e si rivolgono ad un CAF o a un commercialista o si recano presso gli uffici tributi del proprio Comune, molti altri però sono in grado anche di calcolarsi da soli il giusto dovuto utilizzando dei calcolatori online che si trovano su internet o su importanti testate giornalistiche come Il Sole 24 Ore e La Repubblica.
Quando si paga il saldo dell'Imu e della Tasi 2017? Ecco la data di scadenza
Il saldo dell'Imu e della Tasi quest'anno non si dovrà pagare come di consueto il giorno 16 del mese di dicembre ma, siccome quest'ultimo cade di sabato, si avrà tempo fino a lunedì 18 dicembre 2017 per adempiere al proprio obbligo nei confronti della pubblica amministrazione.
Una buona notizia dunque per tutti coloro che sono possessori di immobili e terreni agricoli dato che avranno qualche giorno in più per versare queste somme e magari potranno attendere anche che gli venga erogata la tredicesima per poter compiere questo pagamento.
Secondo alcune stime della Uil saranno circa 25 milioni i contribuenti italiani che saranno chiamati al pagamento dell'Imu e della Tasi nel mese di dicembre, per una cifra complessiva di circa 10,2 miliardi di euro che aggiunti alle somme erogate durante l'acconto di giugno porta ad un conto complessivo di ben 20,3 miliardi di euro sborsati dai proprietari di immobili e terreni verso gli Enti Locali.
Chi deve pagare il saldo Imu e Tasi 2017 e come si calcola?
Dopo un primo momento di grande incertezza che si è avuto nel 2014 quando è stata introdotta la IUC (le cui componenti sono l'Imu, la Tasi e la Tari), ormai da alcuni anni si è trovata una certa stabilità nelle modalità di calcolo dell'imposta municipale unica e della tassa sui servizi indivisibili.
I possessori di prime case non di lusso (dunque non rientranti nelle categorie catastali A1,A8 e A9) continueranno a non versare nulla su queste imposte, per il cui corretto calcolo è necessario conoscere la rendita catastale del proprio immobile. Successivamente sarà necessario rivalutare la rendita del 5%, moltiplicare il valore così ottenuto per il coefficiente del proprio immobile (ad esempio per le seconde case è 160) e infine moltiplicare il tutto per le aliquote deliberate dal proprio Comune.