Dopo l'intervento di alcuni giorni fa del Vicepremier Luigi di Maio davanti alla assemblea della Confesercenti, questa volta è toccato all'altro Vicepremier, Ministro dell'Interno e cofirmatario del contratto per il governo del cambiamento, Matteo Salvini. Salvini ha parlato per circa un'ora davanti all'assemblea dei piccoli commercianti. E più che da ministro dell'interno il suo intervento ha toccato fondamentali temi economici, cari ai piccoli imprenditori, e sui quali la Lega ha fondato il suo successo elettorale alle passate Elezioni politiche.

Ha, infatti, affrontato il tema caldo della partenza della flat tax e, in generale, su quello che è il programma di riforma fiscale del governo giallo-verde.

Le dichiarazioni di Salvini

Anche se non è entrato nello specifico per quanto riguarda dove trovare le coperture necessarie a rendere operativa la riforma fiscale promessa, Salvini ha voluto precisare che il suo intervento all'assemblea di Confesercenti aveva l'obiettivo di parlare di contenuti e non di promesse. Di conseguenza, ha chiaramente indicato che c'è la piena volontà di far partire sin dal 2018 la Flat tax. Questa verrà estesa, inizialmente, alla sola categoria imprenditoriale e, solo successivamente, vi verranno inclusi anche i privati cittadini e le famiglie.

Prende corpo, quindi, l'ipotesi di un avvio in due step della "tassa piatta", come anticipato nelle scorse settimane anche da queste colonne. Anche se, la bozza del Def resa pubblica il 12 giugno 2018, come fa notare il "Corriere.it", afferma che il competente Ministero del Tesoro intende muoversi nel "rispetto degli accordi europei sui saldi 2018 - 2019".

Gli altri punti della riforma secondo Salvini

Nel suo intervento davanti ai piccoli commercianti, Salvini ha anche fatto rifermento alla sua intenzione di bloccare l'Imu sui negozi inutilizzati o sfitti. Secondo le sue stesse parole, infatti, è "una follia" pagare delle Tasse su un'attività commerciale che non produce reddito.

Dovrebbe, invece, a suo parere, essere applicata la cedolare secca anche alle attività commerciali. Ha poi espresso il suo pensiero sull'utilizzo del contante. Pensiero che, almeno su questo argomento, non collima perfettamente con l'altro contraente del contratto di governo, il M5S. Per Salvini, infatti, non ci dovrebbero essere limiti all'utilizzo del contante. Il partito di Luigi di Maio, invece, è sempre stato favorevole a questo tipo di misura in chiave anti corruzione. Probabilmente, alla fine si troverà un'accordo tra i due a livello istituzionale. Salvini ha avuto anche il tempo di fare riferimento alla riforma della Legge Fornero. Ha ribadito che è sua intenzione "smontarla pezzo per pezzo" e introdurre, da subito, la famosa quota 100 con 41 anni di contributi che il leader leghista considera più che sufficienti per mandare le persone in pensione meritatamente.

Infine un riferimento alla rottamazione delle cartelle Equitalia che, come fa notare l'AdnKronos, secondo Salvini deve essere chiusa rapidamente. E anche facilitando il contribuente. Salvini,infatti, ha esemplificato il suo ragionamento affermando che se una persona ha un debito di 45 mila euro con lo Stato non gliene possono essere chiesti 50 mila. Per Salvini lo Stato dovrebbe chiedere al contribuente quello che, effettivamente, è in grado di dare.