Il cantiere della Legge di Bilancio 2019 è in pieno fermento. E una parte preponderante di questa è rappresentata dal capitolo fiscale. Non stiamo parlando solo della tanto declamata "Pace Fiscale" o della flat tax. Ma di tutta quella serie di misure di contorno che dovrebbero avere il fine ultimo di attuare una vera e reale semplificazione del nostro sistema tributario. Uno di questi nuovi provvedimenti di corredo che dovrebbe entrare pienamente in vigore a partire dal prossimo anno è l'Imposta sul Reddito dei Professionisti o Irep.
Una nuova imposta sui redditi dei professionisti
Da quanto trapela dalle stanze ministeriali la nuova imposta sui redditi dei professionisti sarebbe stata pensata per incentivare gli stessi lavoratori autonomi a reinvestire i proventi della loro attività nella crescita e nello sviluppo della propria impresa. Infatti lo schema operativo della nuova imposta che, lo ribadiamo, è ancora in fase di studio, dovrebbe prevedere un prelievo del 24% non su tutti i redditi ma esclusivamente su quelli non prelevati dal professionista. Inoltre da quanto è dato sapere all'Irep non dovrebbero essere assoggettati i contribuenti che in questo momento beneficiano del regime dei minimi o altri regimi forfettari.
Per alcuni addetti ai lavori si tratta, fondamentalmente, di una riedizione dell'IRI, l'imposta sul reddito degli imprenditori che venne ideata da un precedente Governo di centrosinistra a guida Pd e che poi, nel momento di entrare in vigore fu definitivamente stoppata. Per altri si tratta di un'ennesima forma di flat tax "sui generis" e, nello stesso tempo, molto lontana da quello che era stato promesso ai contribuenti durante la campagna elettorale.
Senza contare che l'Irep si rivolge ai professionisti e la stragrande maggioranza di questi opera in contabilità semplificata e quindi non ha grande interesse al reinvestimento degli utili.
Lo stato dell'arte su flat tax e semplificazione
Per quanto riguarda il dibattito sulla flat tax le ipotesi più concrete parlano attualmente di una probabile estensione del regime forfettario attualmente in essere per i professionisti.
Con in più diverse semplificazioni. Tra queste, solo per fare qualche esempio, l'abolizione del modello 770 dato che ora il Codice Fiscale del contribuente che subisce la ritenuta d'acconto verrà inserito nel modello F24. O, ancora, lo spostamento del termine dell'invio telematico dei modelli Redditi e Irap dal 31 ottobre al 31 dicembre di ogni anno. Queste e altre proposte di semplificazione fiscale sono contenute in una proposta di legge presentata in Commissione Finanze alla Camera e potrebbero entrare nella Legge di Bilancio 2019.
Venendo all'attuale, Matteo Salvini nel corso della trasmissione televisiva "DiMartedì" su La7 ha chiarito i limiti della possibile estensione del regime forfettario.
Secondo quanto affermato dal Vicepremier e ministro dell'Interno verrebbe applicata un'aliquota del 15% sui ricavi non superiori ai 65000 euro. E una seconda aliquota del 20% sui ricavi fino a 100.000 euro. Ovviamente, per capire cosa si realizzerà concretamente occorre attendere almeno il prossimo 20 ottobre 2018 quando inizierà ufficialmente l'iter di discussione parlamentare della manovra economica.