Non si può certo dire che il Direttore de "Il Fatto Quotidiano" Marco Travaglio sia persona che non esprime le sue opinioni. Anzi. Nonostante sia stato e probabilmente continui ad essere uno dei maggiori sostenitori del Governo M5S - Lega, questo non gli ha impedito di esprimere tutto il suo disappunto per quella che viene chiamata Pace Fiscale ma, a suo esclusivo modo di vedere, non è altro che un condono mascherato.
Il ragionamento di Travaglio sulla Pace Fiscale
Marco Travaglio ha pubblicato un lungo editoriale nel quale afferma che se viene promulgata una legge, comunque la si voglia chiamare, che consente a dei contribuenti che non sono in regola con il Fisco di sanare la propria posizione versando solo una parte del dovuto e, per di più, senza l'aggiunta di ulteriori sanzioni di carattere amministrativo o anche di carattere penale, ci si trova di fatto davanti ad un vero e proprio condono.
Per comprendere appieno il pensiero di Marco Travaglio occorre tenere presente quanto detto dal direttore de "Il Fatto Quotidiano", sempre sul tema della Pace Fiscale, durante l'ultima puntata della trasmissione televisiva "Otto e Mezzo" su La7. In questa sede Travaglio, come riporta il "FattoQuotidiano.it", avrebbe evidenziato come la Pace Fiscale fosse inizialmente indirizzata a coloro che, loro malgrado e involontariamente, si trovavano in uno stato di conclamata povertà a causa dei debiti con il Fisco. Ma questo era legato all'approvazione di una norma collegata che avrebbe punito con il carcere gli evasori fiscali. E ha chiarito che mancando tale disposizione legislativa la Pace Fiscale sarebbe a tutti gli effetti un condono.
A sostegno di quanto affermato Travaglio ha letto alcuni stralci del Contratto per il Governo del Cambiamento in cui viene ribadito che la Pace Fiscale sarebbe stata indirizzata a chi non ha potuto pagare le Tasse a causa della crisi. Inoltre gli importi avrebbero dovuto essere estremamente contenuti e non certo paragonabili a quelli ipotizzati negli ultimi giorni.
Travaglio ha fatto riferimento all'ipotesi di un tetto a 1 milione di euro a contribuente. E ha sostenuto di aver sentito ventilare ipotesi di un tetto superiore, addirittura a 5 milioni di euro.
La sensazione del cittadino comune
Travaglio, nel suo lungo editoriale su "Il Fatto Quotidiano", usa un linguaggio estremamente colorito, come è nel suo stile, per descrivere la sensazione che dovrebbe provare il semplice cittadino - contribuente che paga le tasse regolarmente ogni anno.
Una solenne arrabbiatura, per usare un eufemismo. Questo perché secondo Travaglio la Pace Fiscale giova a chi le tasse non le paga e ora viene trattato da "pacifista e non da evasore". Anche perché, come affermato da Travaglio durante la trasmissione "Otto e Mezzo" su La7, gli italiani che già ora non pagano con il condono pagheranno anche meno in futuro. Infatti si potrebbero abituare ad attendere il successivo condono, che dovrebbe essere sicuramente più vantaggioso del precedente.
La conclusione a cui giunge Travaglio nel suo editoriale è che se non ci sarà un chiarimento da parte del Governo c'è il rischio concreto che la Pace Fiscale si riveli una bolla di sapone che causerà un reale crollo del gettito fiscale atteso e, di conseguenza, porterà ad elidere qualunque potenziale introito. E questo chiarimento per Travaglio deve avvenire imprescindibilmente entro l'approvazione della manovra economica.