Dopo il Consiglio dei Ministri chiarificatore voluto dal premier Giuseppe Conte, il condono fiscale è sopravvissuto, anche se è stato parzialmente ridimensionato. Tuttavia, come sottolineato da "Il Messaggero" e l'Ansa, si tratta di una riduzione che potrebbe essere solo temporanea.
Infatti pare che durante l'iter parlamentare di approvazione del Decreto Fiscale, debba essere inserito uno "sconto ad hoc" per le cartelle Equitalia di importo molto più generoso rispetto a quanto accaduto con l'ultima rottamazione.
La nuova versione del decreto e l'accordo M5S-Lega
Il compromesso raggiunto dalle due anime della maggioranza, M5S e Lega, è stato illustrato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, alla presenza dei due vicepremier. Di fatto, sono stati nuovamente modificati i contorni caratterizzanti la "pace fiscale". È stato eliminato il cosiddetto condono tombale-penale estremamente indigesto ai pentastellati, e per questo inviso a Luigi Di Maio. Soprattutto è stato cancellato lo scudo per i capitali esteri.
Inoltre il tetto massimo sanabile sarà complessivo e non più applicabile ad ogni singola imposta. Con quest'intervento è stato messo da parte un effetto moltiplicatore che diversi cittadini avevano percepito come profondamente ingiusto nei confronti dei contribuenti onesti.
Secondo Matteo Salvini, questa versione dell'accordo è pienamente corrispondente con quanto previsto dal contratto di governo.
Le nuove regole per le cartelle esattoriali
Il Ministro dell'Interno ha specificato che è stata confermata una misura favorevole a coloro che hanno ricevuto delle cartelle esattoriali dall'ex Equitalia.
Infatti è stato stabilito l'inserimento di un saldo e stralcio concordato con l'amministrazione finanziaria. Questa transazione verrà applicata non solo su sanzioni ed interessi, ma intervenendo sulla sorte capitale. In altre parole, verrà scontato l'ammontare complessivo.
I dettagli tecnici della nuova misura sono stati descritti dal premier Giuseppe Conte, il quale ha anticipato che la modifica verrà introdotta in sede di conversione del decreto fiscale.
Si dovrebbe far riferimento ad una precisa formulazione inerente i contribuenti che si trovano in oggettive e comprovate difficoltà economiche. Dunque, il condono dovrebbe essere allargato anche a chi ha una cartella non pagata e, quindi, non solo a coloro che presentano una dichiarazione dei redditi integrativa.
Il documento lunedì dovrebbe ricevere la "bollinatura" ufficiale, per poi essere inviato al Presidente della Repubblica per la firma di rito. Al suo interno si dovrebbero trovare le disposizioni relative alla terza versione della rottamazione che dovrebbe consentire dei pagamenti dilazionati con tempistiche più lunghe e spalmate sui 5 anni. Inoltre sarebbe possibile sanare o rottamare tutta una serie di debiti che, fino ad ora, non rientravano in questa misura.
Quasi certamente si andrà verso la cancellazione delle cartelle più vecchie di importo inferiore ai mille euro, relative ai ruoli ricevuti dall'agente della riscossione dal 2000 al 2010. Inoltre dovrebbe arrivare anche il condono al 20% che prevede la sanatoria su Irpef, Irap e ritenute, pagando solo la suddetta percentuale. Salvini ha aggiunto che esiste ancora la possibilità di presentare la dichiarazione integrativa speciale, facendo emergere il 30% dei redditi non dichiarati fino ad un tetto massimo di 100mila euro per anno d'imposta. Dunque, in teoria, si dovrebbe arrivare fino ad un massimo di 500mila euro in 5 anni.
È stato cassato, invece, il condono per le imposte Ivie e Ivafe su capitali e immobili detenuti all'estero, perché con il combinato dello scudo penale sul riciclaggio si rischiava di far emergere e legalizzare capitali di dubbia provenienza.
Il governo, infatti, ha eliminato lo scudo penale per diversi reati, oltre al riciclaggio e autoriciclaggio: ad esempio per la dichiarazione infedele o l'omesso versamento di Iva e ritenute. Tuttavia, Conte ha ammesso che in questo modo la pace fiscale potrebbe essere meno attraente per i contribuenti.