Il bollo auto è una delle Tasse più antipatiche per gli italiani ed è uno degli argomenti più dibattuti. Oggi la tassa di circolazione, che per molti è una tassa di proprietà perché va pagata anche se non si circola con la propria auto, si paga in base alla potenza del veicolo. Auto più grosse di cilindrata pagano di più di quelle più piccole, questo il criterio utilizzato in sede di calcolo della tassa. Da tempo si parla di correggere questo criterio, collegandolo ad inquinamento e smog come più volte ribadito da direttive europee in materia di tutela dell’ambiente.

L’argomento sembra essere tornato in auge, perché l’attuale esecutivo, quello guidato dal Premier Conte e dai due Vice Premier, Salvini e Di Maio sembra intenzionato a mettere le mani sul bollo auto. La novità sarebbe che oltre al fattore inquinante, il bollo potrebbe essere collegato ai consumi di carburante, cioè inserendo un meccanismo che è stato già ribattezzato “bonus malus”. Ecco su cosa sta lavorando il governo e cosa potrebbe cambiare in materia bollo auto.

Il Ministero dell’Ambiente al lavoro

È dal 2006 che il bollo auto non viene ritoccato dal punto di vista normativo, nonostante ogni anno la politica faccia un gran parlare di cancellazione, riduzioni di tariffe e rimodulazione del balzello.

L’ambiente e l’inquinamento sono due aspetti che adesso sembrano dover essere collegati al mondo delle auto. Oggi esistono classificazioni di autovetture in base alle emissioni inquinanti, cioè euro 3, euro 4 e così via. La tutela dei cittadini dal punto di vista dello smog, sempre in relazione al mondo delle auto sta interessando l’opinione pubblica, con il concreto rischio che le auto diesel, soprattutto quelle più vecchie, vengano messe al bando proprio perché altamente dannose per l’ambiente.

Anche il bollo in questo senso, potrebbe venire in aiuto delle problematiche ambientali.

Una direttiva europea che potrebbe essere presa in considerazione dalla riforma del bollo su cui il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa sta lavorando, lega il bollo alle emissioni inquinanti. In pratica, più inquina l’auto, cioè più è vecchia, è più pagherebbe di bollo.

Il Ministro Costa ha ribadito questo concetto durante un incontro a Roma proprio in materia ambientale, per vedere di trovare un accordo per migliorare l’aria che si respira nella nostra Capitale.

Consumi di carburante

Ma non c’è solo la questione ambientale, perché l’esecutivo sembra orientato anche verso un’altra strada di riforma del bollo auto, quella dei consumi. In pratica, il bollo diventerebbe da tassa di proprietà a tassa al consumo. Si andrebbe ad inserire il criterio della progressione del pagamento in base al consumo di carburante. Più si utilizza l’auto e più si paga di bollo, un po’ quello che da anni è criterio utilizzato dalle compagnie di assicurazione in sede di applicazione del premio annuo da far pagare come RCA.

In programma dunque una serie di misure che spingerebbero i cittadini che possono permetterselo, a cambiare auto, sostituendo la vecchia con una nuova e meno inquinante, o a utilizzare la propria auto con parsimonia, preferendo spesso l’utilizzo dei mezzi pubblici al posto del proprio veicolo.