La Pace fiscale potrebbe presto essere allargata anche alle imprese. L’esito delle votazioni europee, infatti, potrebbe aver innescato un cambiamento all’interno del Governo giallo – verde guidato da Giuseppe Conte derivato dai nuovi rapporti di forza tra la Lega di Matteo Salvini e il M5S. Di conseguenza, alcuni temi dell’agenda economica, molto cari al Carroccio, potrebbero ricevere un’accelerazione. Fra questi anche alcune modifiche alla flat tax.
La nuova versione della Pace Fiscale
Le elezioni europee, infatti, hanno rafforzato ulteriormente la Lega di Matteo Salvini.
Nei piani del Carroccio, dal punto di vista fiscale, si vuole raggiungere una completa revisione della tassazione sulle imprese. E, in questo contesto, è solo naturale che un provvedimento di favore come la Pace Fiscale, inizialmente indirizzato alle sole persone fisiche, possa essere eventualmente esteso anche alle aziende.
Ovviamente, i termini della questione non possono essere esattamente sovrapponibili. In pratica, nelle intenzioni del Carroccio, più che un vero e proprio saldo e stralcio delle cartelle esattoriali delle imprese, si starebbe pensando ad un ripescaggio della dichiarazione integrativa speciale al 20%. In pratica, il condono che aveva portato ad un vero e proprio braccio di ferro tra i due sottoscrittori del Contratto di Governo.
Ma, ora, è il M5S a rappresentare il contraente più debole. Tanto che, proprio ieri, a Montecitorio si è svolto una sorta di “processo” a Luigi Di Maio quale capo politico del M5S. Anche se, poi, la sua leadership è stata riconfermata. Non per niente, ad annunciare il possibile ritorno del condono fiscale per società ed imprese in difficoltà economica è stato il Vice Premier e Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, pur non fornendo indicazioni dettagliate sui possibili beneficiari della misura.
Possibile scegliere tra Irpef e Flat tax
È ovvio, comunque, che qualunque decisione verrà presa dall’Esecutivo dovrà tenere conto del nodo risorse. Anche perché il Governo continua a confermare che si farà di tutto per non far aumentare l’Iva. Di conseguenza le clausole di salvaguardia dovranno essere nuovamente disinnescate.
Questo porta, inevitabilmente, ad una modifica dell’altra importante riforma fiscale cara alla Lega. Ci si riferisce, naturalmente, alla flat tax. Per poterla attuare, infatti, potrebbe essere deciso un riordino delle detrazioni e deduzioni che sono in vigore nel nostro ordinamento fiscale. I tecnici del Ministero dell’Economia e delle Finanze sarebbero già al lavoro su delle simulazioni. Fra le ipotesi prese in considerazione, ancorare le agevolazioni fiscali a determinate soglie di reddito (esempio: meno agevolazioni sopra 80mila euro). Ma si starebbe valutando la possibilità di concedere ai contribuenti la facoltà di scelta tra regime ordinario e tassa piatta.