Il Governo giallo- rosso guidato da Giuseppe Conte ha predisposto la prima bozza del Decreto Fiscale 2020. Questa contiene importanti novità che, ovviamente, dovranno essere confermate in via definitiva ma che potrebbero rappresentare una boccata d'ossigeno per molti imprenditori, lavoratori autonomi, professionisti e semplici cittadini contribuenti che hanno un debito con il fisco e che, anche avendo aderito alla cosiddetta rottamazione -ter non sono riusciti a effettuare il pagamento della prima rata entro la scadenza concordata del 31 luglio 2019.

Nella bozza di decreto, infatti, sarebbe contenuta una ulteriore proroga al 30 novembre per il pagamento e la conseguenza messa in regola della propria posizione debitoria.

L'obiettivo della nuova disposizione

In via preliminare si ricorda che il prossimo 30 novembre 2019 cade di sabato. Di conseguenza, se come prevede l'iter legislativo ipotizzato dal Governo, il Decreto Fiscale 2020 dovesse essere approvato in via definitiva tra lunedì e martedì della prossima settimana, ci sarebbe tempo fino al 2 dicembre per poter mettersi in regola con il Fisco e non perdere i benefici derivanti dall'adesione alla terza edizione della definizione agevolata delle cartelle esattoriali non pagate tra il 2010 e il 2017.

Occorre poi dire che la precedente scadenza del 31 luglio rappresentava non solo una ulteriore proroga, ma anche una nuova riapertura dei termini per la presentazione delle domande di adesione per coloro che non avevano avuto la possibilità di aderire in prima battuta alla rottamazione- ter. Ora questa ulteriore proroga contenuta nel Decreto Fiscale 2020 in fase di approvazione si pone l'obiettivo di realizzare un maggiore grado di equità fiscale.

In questo modo, quindi, viene uniformata la data di pagamento della prima rata o del saldo sia per coloro che hanno aderito alla rottamazione ter ad aprile 2019 sia per coloro che hanno presentato domanda successivamente. Per tutti ora la scadenza, come detto, potrebbe essere il 30 novembre.

La necessità di fare cassa

Non si può sottacere, comunque, che se da una parte questa nuova concessione di ulteriore tempo da parte del legislatore risolve un evidente disparità di trattamento tra contribuenti, dall'altra dà la possibilità all'Esecutivo di ampliare la possibilità di incamerare ulteriori entrate e fare cassa.

Basti ricordare che, dai dati forniti dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, quasi il 50% di coloro che hanno presentato domanda di adesione alla rottamazione - ter non sono riusciti ad onorare l'impegno per il 31 luglio e, quindi, almeno in teoria, sarebbero decaduti dai benefici fiscali. Ora, invece, i giochi potrebbero riaprirsi per tutti costoro.