Le Tasse, come tutti sappiamo oramai, a seguito della difficile situazione sanitaria, economica e sociale generata dall'epidemia di Coronavirus, hanno beneficiato di un periodo di sospensione. Tale sospensione è stata introdotta, inizialmente per i versamenti da effettuarsi nel solo mese di marzo dal Decreto Cura Italia. Successivamente, il Decreto Liquidità, recentemente pubblicato nella sua versione definitiva sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, ha concesso un ulteriore periodo di sospensione, ma solo per i versamenti in scadenza nei mesi di aprile e maggio.

Di conseguenza, dal prossimo 1 giugno i contribuenti italiani e i professionisti abilitati che li assistono si troveranno a fare i conti con una marea di adempimenti e di tasse da pagare, oltre al consueto pagamento dell'Imu.

Le tasse sospese da Cura Italia e Decreto Liquidità

Inizialmente, il Decreto Cura Italia aveva concesso la sospensione dei versamenti per diverse categorie di tributi e tasse. Ad esempio, erano stati sospesi i pagamenti delle ritenute regionali e comunali, il versamento dell'Iva mensile e trimestrale e dei contributi previdenziali e assistenziali a carico delle varie aziende delle diverse filiere produttive in qualità di sostituti d'imposta. Non solo, ma il Decreto Cura Italia aveva anche sospeso il pagamento delle rate scadute precedentemente o in scadenza nel mese di marzo della rottamazione ter e del Saldo e Stralcio.

Nello specifico le rate scadute il 28 febbraio e il 31 marzo. Oltre, a questi pagamenti precedentemente concordati tra contribuenti e Agenzia delle Entrate, Il Decreto Cura Italia ha sospeso anche i pagamenti dei vari atti impositivi notificati dall'Agenzia delle Entrate - Riscossione come gli avvisi di accertamento e le cartelle esattoriali per il mancato pagamento di tasse, multe o altre sanzioni.

Per quanto riguarda il Decreto Liquidità la sospensione riguarderà, esclusivamente, i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali a carico delle imprese quali sostituti d'imposta e le liquidazioni periodiche dell'Iva che scadono nei mesi di aprile e maggio. Ma, occorre precisare che il Decreto Liquidità concede di usufruire della sospensione dei pagamenti delle tasse solo a quelle imprese e lavoratori autonomi che possono dimostrare di aver subito una reale contrazione dei ricavi o dei compensi.

Il nuovo calendario delle tasse di giugno

I pagamenti delle tasse da parte dei contribuenti italiani inizieranno immediatamente da lunedì 1 giugno 2020. In tale data, infatti, dovranno essere saldate le eventuali rate scadute o in scadenza della terza edizione della definizione agevolata delle cartelle esattoriali, o rottamazione-ter e del Saldo e stralcio. Oltre, ovviamente, a tutti i versamenti e pagamenti, a carico di imprese e privati cittadini, che erano stati sospesi a causa dell'epidemia di Covid-19.

Trascorsi 15 giorni, il 16 giugno 2020 i contribuenti italiani saranno nuovamente chiamati alla cassa. Andranno infatti versati all'erario il consueto acconto Imu, ma anche i contributi previdenziali e assistenziali, le varie ritenute regionali e comunali e le liquidazioni periodiche Iva tutte relative al mese di maggio.

Infine, dopo ulteriori 15 giorni di tregua, gli italiani dovranno mettere di nuovo mano al portafogli il 30 giugno. In tale data i contribuenti interessati dovranno provvedere all'autoliquidazione di Irpef, Irap e Ires relativi all'anno di imposta 2019. Non solo, ma dovranno essere saldati tutti i pagamenti sospesi dal Decreto Liquidità per i mesi di aprile e maggio. Oltre, ovviamente, a tutti i pagamenti che hanno usufruito della sospensione dei termini dall' 8 marzo al 31 maggio. Non solo, ma si dovrà provvedere a saldare anche gli avvisi di accertamento dell'Agenzia delle Entrate e gli avvisi di addebito dell'Inps e degli altri enti previdenziali. Occorre ricordare, comunque, che per quanto riguarda i versamenti sospesi dal Decreto Liquidità il saldo può avvenire entro il 30 giugno anche attraverso un pagamento rateizzato in cinque rate di pari importo.

Tasse possibili difficoltà dei contribuenti

Da quanto sopra è evidente che la enorme mole di tasse da pagare nel mese di giugno potrebbe rendere vani gli sforzi fatti dalle singole imprese, dai lavoratori autonomi e non e dallo stesso Governo, per tenere in piedi il sistema paese. Il problema maggiore lo dovranno affrontare tutti quei contribuenti che sono stati costretti a chiudere le proprie attività commerciali e, comunque, hanno dovuto continuare a sostenere delle spese, anche solo per pagare bollette e stipendi. Un problema che, certamente, è ben presente in questo periodo nella mente del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del suo Governo impegnato nel cercare di non sbagliare il timing dell'inizio della famosa Fase 2 per dare la possibilità al sistema produttivo italiano di ripartire.