Mat Honan, un giornalista americano esperto di tecnologia e collaboratore senior di Wired, ha avuto tutto il suo mondo digitale distrutto il 3 agosto 2012 quando alcuni pirati informatici hanno attaccato e devastato in sequenza i suoi conti di Amazon, Google, Twitter e Apple. Il suo caso ha fatto storia e da allora Honan si è dedicato con ancora maggior passione alla tematica della sicurezza in rete.
Honan ha esaminato l'approccio biometrico alla sicurezza, del tipo impronte digitali o scansione della retina, e ha mostrato come anche questi sistemi possano essere facilmente manipolati.
Egli approva ed elogia Google per essersi mossa nella giusta direzione con il sistema di autenticazione in due passaggi, con il quale una password viene inviata al vostro cellulare se qualcuno tenta di accedere al vostro conto Google da un altro computer. Ma, anche qui, il sistema può essere manipolato scardinando l'account del vostro cellulare. Alla fine, che cosa suggerisce di fare per cercare di andare oltre?
Il solo modo di procedere è la verifica dell'identità reale: permettere che i nostri movimenti e i dati metrici vengano monitorati in tutti i modi possibili e avere quei movimenti e quei dati collegati alla nostra identità effettiva. Non possiamo di certo ritirarci dalla nuvola e riportare tutte le nostre foto e la posta di nuovo nei dischi fissi.
Ormai viviamo lì, per cui abbiamo bisogno di un sistema che faccia buon uso di ciò che la nuvola già conosce: chi siamo, con chi parliamo, dove andiamo e cosa facciamo, cosa possediamo e come siamo fatti, cosa diciamo e qual è il suono della nostra voce, e forse anche cosa pensiamo.
Questo cambiamento radicale comporta investimenti significativi e parecchi inconvenienti, e probabilmente farà drizzare le antenne ai difensori della privacy a tutti i costi. In effetti fa venire qualche brivido, ma l'alternativa è il caos e i furti di identità e un numero sempre maggiore di lamentele da parte dei vostri amici da qualche parte del mondo che sono stati appena rapinati dei loro dati. I tempi sono cambiati.
Abbiamo affidato praticamente tutto quello che avevamo ad un sistema fondamentalmente insicuro. Il primo passo è riconoscere questa verità, e il secondo è porci rimedio.
Con una così larga parte delle nostre vite protetta da piassword che sono facilmente scardinabili, si può dire che, sì, è arrivata l'ora di trovare un nuovo sistema, anche se ciò significa che in futuro la navigazione in Internet sarà un po' più complicata.