Bitcoin Foundation Italia è un'associazione no profit, nata da pochi mesi in un bar di Bologna tra addetti ai lavori, ma presto si è ampliata a molti. Intervistiamo il presidente il quale ci dice entusiasticamente che "è nata con l'idea di promuovere un fenomeno che, siamo sicuri, possiede già di suo una forte connotazione di viralità".

Esiste una relazione con la Bitcoin Foundatoin USA?

"No, siamo in contatto ma abbiamo una nostra identità anche se l'idea è quella di fare network con altre associazioni"

Quali incontri fate a livello di associazione?

"Tipicamente pubblicizziamo sul nostro sito i vari incontri locali, più comodi per gli spostamenti, ma stiamo organizzando un incontro nazionale"

Di cosa si parla in questi meet-up?

"Dipende dalle circostanze e dalla natura dell'incontro. Abbiamo iniziato con incontri di evangelizzazione in cui personalmente illustravamo meccanismi di funzionamento e potenzialità del Bitcoin ai partecipanti, fino ad incontri con aziende per mostrare opportunità di impiego del Bitcoin in ambito business"

Come vedete il prossimo futuro e quali vincoli e limiti ancora sussistono alla diffusione di questa moneta digitale?

"Dal punto di vista normativo siamo ancora molto indietro, non viene ancora considerata come una commodity e nemmeno come una moneta.

D'altro canto a livello politico possono essere prese delle decisioni che possono impattare pesantemente sull'attuale sistema. Sta di fatto che c'è ancora molta incertezza sull'interpretazione della moneta digitale."

Quale messaggio di sicurezza vi sentite di portare a seguito dei recenti attacchi di hacker a famosi siti di exchange come MtGox?

"In questo caso c'è stata, a mio avviso, un'asimmetria informativa. Inizialmente, dopo i primi timori, sulla Rete è iniziato un periodo di euforia nel quale, come spesso accade, molti si sono spinti verso attività speculative senza prima informarsi. La comunità (e la nostra associazione) già da tempo nutriva perplessità sulla solidità di MtGox, ma queste avvisaglie non sono state colte, anche a causa di scarsa informazione da parte degli utenti."

Quindi stiamo dicendo che informarsi meglio, magari anche attraverso la vostra associazione no profit, avrebbe potuto risparmiare a qualcuno delle perdite?

"Informarsi meglio sicuramente sì. Sarà comunque nostro compito investire in futuro maggiori risorse nella divulgazione di informazioni utili sull'affidabilità degli exchange."

Dulcis in fundo, per chi volesse conoscervi meglio, come si può procedere?

"È sufficiente visitare il nostro sito 'bitcoin-italia.org' dove si possono trovare molte sezioni informative, video esplicativi e descrizione delle attività dell'associazione. Oltre ad un elenco di siti attendibili"

Come associazione no-profit esiste comunque un costo di iscrizione?

"Certo, sono trenta euro e verranno utilizzati per finalità di promozione e diffusione della tecnologia, mediante spese sempre e comunque documentate."

E come si paga?

"Naturalmente, in bitcoin."