Si avvicina sempre di più il 30 giugno, giorno in cui, in base a quanto previsto dalla legge n. 183/2011 (la cosiddetta "Legge di Stabilità 2012), diverrà obbligatorio il deposito per via telematica degli atti processuali nei procedimenti civili.

Quanto appena esposto rappresenta un deciso passo verso quello che viene definito il Processo Civile Telematico (abbr. PCT), un sistema attraverso il quale permettere il trasferimento, per via telematica, di atti giudiziali, comunicazioni, provvedimenti e fascicoli processuali da un ufficio all'altro, con un notevole risparmio di tempo, carta e denaro.

Le nuove disposizioni contenute all'interno della sopra citata legge prevedono, altresì, degli obblighi in capo agli avvocati, i quali dovranno, entro la data menzionata, adeguarsi necessariamente al nuovo sistema di trasferimento degli atti.

Le novità per gli avvocati

Il Legislatore ha sancito, in primo luogo, l'obbligo per tutti gli avvocati di essere muniti di una casella di Posta Elettronica Certificata (abbr. PEC), attraverso la quale poter spedire e ricevere documenti dagli enti della Pubblica Amministrazione.

Diviene obbligatorio, inoltre, il salvataggio dei dati da spedire telematicamente in formato .pdf, un tipo di file che, a differenda dei file .doc (redatti col programma Microsoft Word), e .docx (prodotto con OpenOffice), risulta completamente immodificabile.

Altro obbligo è rappresentato dall'apposizione della propria firma digitale sui documenti elettronici; questa viene definita, all'art. 1 del D.P.R. n. 445/2000, come un <<particolare tipo di firma elettronica qualificata basata su un sistema di chiavi asimmetriche a coppia, una pubblica e una privata, che consente al titolare, tramite la chiave privata, e al destinatario, tramite la chiave pubblica, rispettivamente, di rendere manifesta e di verificare la provenienza e l'integrità di un documento informatico o di un insieme di documenti informatici>>.

Tale strumento rappresenta, dunque, un ulteriore mezzo attraverso il quale garantire il funzionamento del sistema PCT, giacchè permette di attestare, con certezza, provenienza, autenticità e non ripudiabilità del documento.

Infine, risulterà obbligatorio anche il ricorso al redattore di atti giudiziali, un programma che, lungi dall'essere un semplice mezzo col quale redigere documenti (come, invece, il nome farebbe ipotizzare), permette di creare la "busta digitale" che conterrà il fascicolo telematico da spedire attraverso PEC.

Molti operatori del diritto stanno trovando difficoltà ad adeguarsi alle nuove regole; ciò, tuttavia, non può rappresentare un ostacolo all'introduzione dei sistemi informatici nell'ambito del processo, giacchè l'ausilio fornito da tali mezzi non può che portare benefici.