Si chiama Time Away e sta diventando una delle applicazioni più scaricate dai genitori. Il motivo? Semplice, si tratta di un programma che serve a monitorare il tempo trascorso dai bambini connessi ad internet con i dispositivi mobili. Una applicazione efficace, ma disponibile, al momento, per i soli cellulari e tablet equipaggiati con sistema operativo Android.
Il funzionamento del software, dotato di una interfaccia intuitiva e funzionale, è molto semplice. Una volta installato il programma sul tablet o lo smartphone da monitorare, Time Away effettua un report giornaliero di quanto tempo il dispositivo è stato connesso alla rete e l'uso di quali applicazioni è stato fatto, con l'indicazione dettagliata del tempo trascorso per ciascuna applicazione.
Oltre a tenere sotto controllo tempi ed utilizzo dei dispositivi mobili, l'applicazione consente, attraverso programmi di pianificazione differenziati, di limitare o sospendere l'uso di talune applicazioni piuttosto che di altre anche dell'intero dispositivo (perchè è giunto il momento della cena, ad esempio). Si possono escludere quelle app che permettono di scattare foto e di postarle o quelle relative alla messaggistica istantanea. Non solo. L'applicazione è anche in grado di limitare o escludere l'uso dei download di nuovo software.
L'aspetto interessante è che il monitoraggio, con la relativa possibilità di verificare il modo e la quantità di tempo trascorsi sui device, oltre ad avvenire sul dispositivo, può essere effettuata anche in modalità "remoto".
Questo consente di controllare l'uso del terminale a distanza ed imporne dei limiti, attraverso un secondo dispositivo che controlla il primo, utilizzato, ad esempio, dai bambini.
Il feedback ottenuto su Google Play è discreto. Quanto si rimprovera all'applicazione è l'eccessiva semplicità nello sblocco delle applicazioni che, se può andare bene per un bambino, sostiene un genitore, di certo diventa un'operazione semplicissima per un adolescente che conosce le nuove tecnologie, visto che un bug consente l'unlock premendo il tasto back del dispositivo. I produttori, dal canto loro, rispondono che già le nuove versioni dell'applicazioni hanno corretto questo bug.
Da provare.