La rete è un luogo pubblico, il più vasto di sempre e come luogo pubblico va tutelato, regolato e protetto. All'interno dei vari sistemi giudiziari nazionali sono, negli anni, spuntate leggi per difendere i cittadini e i loro diritti, come nel caso della legge "MArco Civil" in Brasile che tutela la neutralità della rete, ma ancora mancava una legge specifica a livello internazionale. Mancava insomma una carta dei diritti per le nostre "persone virtuali" che hanno diritti e doveri giuridici anche all'interno della rete. Per una volta l'Italia ha saputo dimostrarsi all'avanguardia presentando oggi alla Camera una primissima bozza di quella che viene definita la prima "Internet Bill of Rights".

E' stata pubblicata sul sito della camera dei deputati e in contemporanea sulla piattaforma di consultazione pubblica Media Civici. Verrà discussa anche con i parlamentari di Francia, Germania, Regno Unito.

Questa bozza è il frutto del lavoro della Commissione di studio per i diritti e doveri relativi ad Internet istituita dalla presidente della Camera, Laura Boldrini e composta per metà da esperti del settore e per metà da parlamentari. Il presidente della Commissione è Stefano Rodotà, lo stesso tra l'altro che contribui alla stesura della Carta dei diritti Europea. Vediamo di cosa tratta.

Dopo un preambolo in cui si sottolinea l'importanza crescenza della rete e il suo ruolo cruciale ormai raggiunto nell'economia, nella politica e nel lavoro si arriva a parlare di diritto.

Il primo articolo sottolinea che i diversi diritti imprescindibili dell'essere umano come il diritto alla dignità, alla libertà, all'eguaglianza e alla diversità di ogni persona devono essere necessariamente garantiti anche su internet.

Il secondo articolo è molto più interessante e mira a garantire i diritto di accesso alla rete a tutti i cittadini, senza discriminazione economica o sociale.

Nel terzo si stabilisce che la rete deve essere neutrale e non può in alcun modo minare la libertà di pensiero e azione della persona. Nel quarto e quinto si parla del trattamento dei dati personali e si sottolinea il diritto di autodeterminazione della persone per quanto riguarda la loro tutela. Nel sesto si sottolinea l'inviolabilità dei sistemi informatici con l'ovvia esclusione della polizia giudiziaria.

I trattamenti automatizzati non possono giuridicamente o amministrativamente definire profili e personalità dell'interessato secondo il settimo articolo. Ogni persona ha diritto all'identità e all'anonimato. Per quanto riguarda l'anonimato però si possono subire limitazioni per questioni di interesse pubblico. Il 10 sancisce il tanto discusso diritto all'oblio. Sulle piattaforme non vi possono essere discriminazioni di alcun da parte dei gestori. Il 12 dichiara che chi tutelerà la sicurezza in rete non potrà in alcun modo limitare la libertà di manifestazione del pensiero della persona. Ogni persona ha diritto a essere educata per poter usare la rete. L'ultimo stabilisce le linee guida che dovranno seguire i governanti della rete e auspica la costituzione di autorità nazionali e sovranazionali che garantiscano i diritti di questa dichiarazione.

Tutti questi articoli sono visionabili per intero sul sito della camera e dal 27 ottobre tutti i cittadini interessati potranno contribuire sulla piattaforma Media Civici, valutando le proposte della Commissione, con commenti e suggerimenti. La consultazione durerà quattro mesi.