Ogni tanto sul web qualche genio informatico si è divertito a creare qualche sito che ci dicesse, inserendo i nostri dati anagrafici e le nostre abitudini, quando avverrà la nostra morte. Con tanto di data e scheletro con l'ascia. Magari ci abbiamo provato incuriositi e in tanti avremo pure dimenticato che giorno dicesse. Ma cambiano le tecnologie e così nell'era degli SmartWatch (smartphone da portare al polso proprio come un orologio) c'è chi si è divertito a creare una funzione con tale scopo, come lo scrittore ed editore svedese Fredrik Colting, già noto per la sua attitudine al macabro.

Questa curiosa funzione si chiama: Tikker. Vediamo come funziona.

Trattasi di un autentico countdown che ci indica, secondo dopo secondo, quanto ci manchi per l'ultimo respiro. Tikker, che già è stato soprannominato "l'orologio della morte" calcola le aspettative di vita in base all'età, al sesso, alla storia medica del suo possessore. Sul display appaiono così due orari: quello normale, che ci dice semplicemente che ora siano; l'altro invece, ci dice quanto tempo ci rimane da vivere. Sono disponibili due design: bianco e nero (che è più adatto alla sua funzione) ed è fornito con scocca e cinturino. Per Colting la sua invenzione ha uno scopo sociale: conoscendo quanto ci rimane da vivere faremo scelte migliori e non avremo rimpianti per non aver fatto qualcosa.

Se lo dice lui…

Comunque, se non è ancora dato sapere se Tikker azzecchi davvero il giorno della nostra morte, di sicuro si sa che è un successo commerciale: venduto sul web a 79 dollari, ha già fatto guadagnare ben 100 mila dollari. "A che ora è la fine del Mondo?" si chiedeva il cantautore emiliano Luciano Ligabue nell'omonimo pezzo cover di una canzone dei Rem.

Quella difficilmente lo sapremo, Maya e profeti vari a parte. Ma forse quella della nostra morte sì. Sebbene vivere con un countdown sul polso che ci mette ansia quotidianamente non è che faccia vivere meglio. Come asserisce, anche per convenienza, il suo inventore…